In un’epoca in cui continuamente nascono imprese, start up e prodotti rivoluzionari, sembra che ognuno di noi possa sfondare con un progetto innovativo. Ma come nascono queste grandi idee?
“Avevo una studentessa di nome Jihae, che venne da me e disse: «Le idee più creative mi vengono quando procrastino.» E io: «Che cosa carina, dove sono i quattro saggi che mi devi consegnare?»”
Lo psicologo americano Adam Grant ha raccontato questo aneddoto durante il suo discorso in una conferenza Ted. Con l’obiettivo di dimostrare il fatto che non sempre chi ha idee originali e fonda imprese di successo è come ce lo immaginiamo.
Durante il discorso e nel suo libro Originals: how non-conformists move the world, l’autore illustra i risultati del suo studio, da cui sono emerse le principali caratteristiche delle persone innovative e creative. E forse non sono quelle che ci si aspetta, ma “a volte è grazie, e non malgrado quelle qualità, che hanno successo”.
Se credete di aver avuto una buona idea, ma di non essere la persona giusta per farla fruttare, forse è il momento di ripensarci.
La prima, appunto, è la tendenza a procrastinare. Gli “Originals”, racconta Grant, sono persone che iniziano in fretta, ma sono lente a finire. Quando abbiamo un’idea o iniziamo un progetto, il fatto di interrompere e rimandare crea una sorta di “incubatrice”. I pensieri restano attivi nel sottofondo della nostra mente, e ci diamo il tempo di valutare opzioni alternative, nuove, e potenzialmente migliori. E non pensiate che questo significhi per forza rischiare di perdere delle occasioni: è dimostrato che le imprese che propongono un prodotto nuovo, mai visto prima, hanno molta più probabilità di fallire rispetto a quelle che introducono un miglioramento di qualcosa che già c’è. Quanti di voi sono iscritti a MySpace, o a Friendster? Sono social network nati prima di Facebook. Eppure.
“Non hai bisogno di essere il primo, devi solo essere diverso, e migliore”. Diamo alle nostre idee il tempo di migliorare.
E diamoci il tempo di criticarle. La seconda caratteristica dei creativi sembra essere proprio il dubbio nei confronti della propria idea, nella sua accezione di spinta al miglioramento e alla ricerca. Durante lo studio dello psicologo è emerso che le persone che usano Firefox e Chrome hanno mediamente più idee originali di quelli che usano Safari o Internet Explorer. Pare assurdo, ma è questione di dubitare delle impostazioni che si trovano di default in un dispositivo, e cercare delle soluzioni alternative.
E se si può fare con il browser del computer, perché non con i propri progetti?
Dubitare, mettersi in discussione, ma mai sentirsi al capolinea. Il terzo aspetto che accomuna gli “Originals” sono i numerosi tentativi falliti. Statisticamente, in effetti, più carte si giocano, più è probabile che ce ne sia una vincente. Questa regola non vale sempre, ma sembra funzionare nel caso delle idee innovative.
Grant cita Thomas Edison e la lampadina, la sua rivoluzionaria invenzione nata dopo una serie infinita di pessime idee. “I più grandi creativi sono quelli che falliscono di più perché, in effetti, sono quelli che tentano di più.”
Se credete di aver avuto una buona idea, ma di non essere la persona giusta per farla fruttare, forse è il momento di ripensarci. Di smettere di ascoltare chi vi dice che studiando 200 pagine negli ultimi due giorni prima dell’esame non imparerete mai. O che non decidervi e modificare ancora quel progetto non vi porterà mai ad una conclusione. O che dopo tutti quei fallimenti, è ora di mollare. Mostrate loro questo video, e date spazio e tempo alla vostra originalità.