Con grande gioia e stupore vi presento l’intervista a Donatella Marro. La gioia deriva dal suo entusiasmo nel formare i giovani attraverso la Robotica Educativa; lo stupore, invece, dall’eterno bambino che c’è in me e che si sorprende a vedere questi robot-Lego muoversi quando io con i mattoncini faticavo a fare una torre. Per capire di cosa sto parlando leggete l’intervista e il venerdì e sabato pomeriggio affacciatevi da Ping in Piazza Foro Boario a Cuneo dopo le 17.
Vedo pezzi di Lego ovunque, bambini che programmano e assemblano robot. Se devo essere sincero la voglia di mettere le mani su quei mattoncini è pari a quella di sapere da dove nasce questo laboratorio, per cui Donatella raccontaci qualcosa in merito.
Questo è un laboratorio educativo che sfrutta l’opportunità che ci viene data dalla competizione FIRST® LEGO® League come punto di partenza per insegnare ai ragazzini sia a lavorare in gruppo, sia a far crescere in loro una coscienza sociale. Mi spiego meglio: come insegnante da alcuni anni ho seguito più percorsi formativi proposti da “Scuola di Robotica” di Genova. Ci hanno preparato a “fare scuola” con la robotica. La robotica educativa e l’impostazione laboratoriale favoriscono lo sviluppo di competenze perché consentono a bambini e ragazzi di utilizzare le loro conoscenze in contesti di problem solving motivanti e diversificati. Con i miei colleghi Coach formiamo i ragazzi perché siano in grado di programmare ed assemblare un robot in completa autonomia, anche se questo rappresenta solo una parte di ciò che realmente vorremmo trasmettere loro. Attraverso il contest FIRST® LEGO® League li stimoliamo a lavorare in gruppo, a risolvere i problemi e a dividersi i compiti su temi che riguardano il vivere sociale.
In cosa consiste questa competizione?
Ogni anno viene assegnato a livello mondiale un tema generale su cui tutte le squadre iscritte dovranno lavorare per soddisfare le quattro fasi della gara. La prima è una ricerca scientifica dove viene chiesto loro di informarsi sul proprio territorio riguardo il problema sociale da trattare e cercare di proporre delle soluzioni, che siano di natura tecnica o di sensibilizzazione sociale. La seconda è una dimostrazione di conoscenze da parte dei ragazzi su come hanno programmato e assemblato il robot-Lego per la quarta fase di gioco, un percorso in cui la loro macchina dotata di sensori verrà testata nello svolgere azioni ben precise sul campo di gara, secondo le regole della competizione mondiale. La terza, invece, è una manche al buio, nel senso che sarà detto loro cosa fare sul momento, dove dovranno dimostrare di affrontare il compito assegnato con spirito di gruppo, senza che uno solo svolga tutto il lavoro e gli altri restino a guardare. Vorrei precisare che l’obiettivo di questo laboratorio non consiste nella vittoria in questa competizione, ma nella sensibilizzazione dei ragazzi a temi ambientali-sociali e nella stimolazione delle potenzialità dei singoli ragazzi, che può divenire un trampolino anche per giovani un po’ più introversi. Non avrei accettato di partecipare se la gara fosse basata solo sulla costruzione e programmazione di robot.
Potresti farci un esempio di tema?
Qualche anno fa il tema scelto dai giudici fu World Class; i ragazzi dovevano trovare una soluzione innovativa che permetta l’apprendimento da parte di altri coetanei e, perché no, adulti delle conoscenze sull’argomento scelto. In particolare le nostre due squadre cittadine da noi Coach seguite hanno proposto il commercio mondiale legato allo scambio di beni. Per far conoscere le regole del mercato globale, i ragazzi prima fecero delle ricerche, anche intervistando persone informate sull’argomento, poi crearono due giochi da tavola, nel quale la banca centrale distribuiva determinate componenti di un assemblato totale agli Stati partecipanti in base alla loro potenza economica internazionale. Pezzi strategici a paesi potenti e componenti di basso livello a paesi in via di sviluppo. L’obiettivo del gioco era relazionarsi tra Paesi per poter produrre l’assemblato totale secondo le regole dettate dalla banca, che variavano durante la durata del gioco. Era bellissimo vedere i ragazzi comprendere i problemi, gli assetti di potere dell’economia attuale e risolverli con collaborazioni ed accordi. Tutto ciò per far comprendere gli scambi commerciali in maniera semplice e divertente ed evidenziando, purtroppo, la realtà di oggigiorno.
Adesso grazie agli spazi che vi offre Ping, oltre a portare avanti il laboratorio FLL, volete ampliare il vostro raggio d’azione giusto?
I laboratori educativi che verranno attuati in questo Centro proporranno attività ludiche di gioco creativo e dove la robotica educativa diviene ambiente di apprendimento interdisciplinare. Stiamo lavorando per presentare laboratori per bimbi dai 5/6 anni in su sempre con l’utilizzo di robot-Lego, , la robotica creativa, il coding. Abbiamo dei progetti in mente, anche legati all’animazione e ai videogiochi attraverso software di programmazione Scratch. Vogliamo stimolare i giovani e ci proveremo. Inoltre proporremo altri corsi per insegnare a programmare Arduino e scoprire le sue potenzialità. Collaboreranno anche “Make in Granda” con corsi per l’utilizzo di stampanti 3D.