Finito il riposo delle vacanze natalizie arriva febbraio, tra scuola, lavoro e un’estate che sembra ancora lontana! Per fortuna che esiste il Carnevale, la festa del divertimento, degli scherzi e della spensieratezza, dove ognuno di noi si sbizzarrisce in travestimenti e maschere di ogni genere! Anche qui, però, ci troviamo di fronte ad un evento ricco di storia e tradizioni popolari che molto spesso sono in pochi a conoscere…
Ecco quindi in piccolo elenco di curiosità ed eventi storici che ci faranno scoprire i segreti legati al Carnevale! Buona lettura!
Da dove deriva il nome?
Il nome che usiamo tuttora per designare questa festa ha origine latina. Deriva infatti dalla locuzione carnem levare (levare la carne) o carne, vale! (Carne, addio!). Si rifà infatti all’usanza cristiana di non mangiare troppa carne nel periodo della Quaresima, ovvero i quaranta giorni di digiuno che seguono il carnevale in preparazione della Pasqua.
Nasce con i Romani?
Le festività del carnevale sono spesso associate a ricorrenze religiose molto antiche, prime fra tutte i Saturnali romani, che prevedevano banchetti, sacrifici e riti orgiastici. In realtà abbiamo notizie di pratiche simili anche in età sumerica e babilonese: in corrispondenza dell’equinozio primaverile veniva celebrata con cerimonie e processioni la vittoria del dio Marduk contro il malvagio drago Tiamat. Anche i successivi riti dionisiaci greci hanno molti aspetti in comune con il carnevale.
Cos’è il Martedì Grasso?
Il martedì grasso è, quasi universalmente, l’ultimo giorno del Carnevale: ma da dove prende il suo nome? Essendo l’ultimo giorno prima dell’inizio della Quaresima (che comincia con il Mercoledì delle ceneri), il martedì le famiglie ne approfittavano per terminare le scorte di tutti i cibi prelibati che non potevano essere consumati prima di Pasqua!
Perché ci travestiamo?
Anche in questo caso, sarebbe un’usanza nata durante l’antichità. Nei saturnali romani veniva eletto un princeps, una sorta di caricatura della classe nobile, al quale si conferiva temporaneamente ogni potere. Egli era vestito con una buffa maschera dai colori sgargianti; si trattava spesso della personificazione di una divinità infera (Saturno o Plutone), ai quali solitamente venivano offerti sacrifici durante il periodo invernale. Il princeps aveva quindi il diritto di coordinare i frenetici festeggiamenti per le strade della città.
Quante maschere esistono in Italia?
L’Italia ha una grande ricchezza di maschere regionali di Carnevale, di origine diversa: sono nate dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell’arte, da tradizioni arcaiche, oppure sono state ideate appositamente come simboli dei festeggiamenti carnevaleschi di varie città. Più di 100 sono i costumi tradizionali che sfilano nelle strade di città e paesi da Nord a Sud.
Quando nascono i carri allegorici?
L’usanza di portare in processione carri raffiguranti le divinità del Bene e del Male in lotta tra loro risalirebbe ai popoli delle Mesopotamia e alle culture indoeuropee. Il primo carro italiano venne però costruito a Viareggio solo nel 1873. Esso fu costruito da operai portuali che, ispirandosi alle tecniche di costruzione delle navi, riuscirono a fabbricare strutture con un sistema di corde, cavi d’acciaio e carrucole usati nei cantieri.