La passione per gli animali, un amico a quattro zampe di nome Macchia, le giornate in cortile a divertirsi da bambina con gli amici. Sembra la descrizione di una ragazza qualunque e invece è la storia di una delle pallavoliste italiane più forti in circolazione.

O meglio, quella di Noemi Signorile è anche la storia di una bambina come le altre, che aveva però un grande talento, partita da Torino per arrivare ai vertici del volley nazionale ed internazionale, fino all’approdo a Cuneo, dove è diventata capitano della Bosca S. Bernardo Cuneo, impegnata nella Serie A1 femminile per la terza stagione consecutiva.

Noemi, domanda per nulla scontata in questi tempi: come va?

Bene, nonostante tutto! Purtroppo, come squadra abbiamo dovuto affrontare il coronavirus nella seconda metà del 2020, ma ne siamo uscite più unite di prima. Le sfide, però, non sono finite qui, perché subito dopo sono arrivati alcuni infortuni di troppo, ma noi non molliamo!

Facciamo un gioco. Proviamo a “dividere” la Noemi Signorile in campo da quella fuori. Ci stai?

Va bene, vediamo che ne viene fuori!

Partiamo dal campo. Chi è Signorile?

Signorile è una palleggiatrice e oggi il capitano di Cuneo, con alle spalle diversi anni di pallavolo qua e là per l’Italia e l’Europa.

Sei sempre stata un’appassionata della pallavolo?

Sì, ma non solo. Già da piccola, ho sempre amato tante disciline: stavo poco in casa e perlopiù in cortile con il pallone. Ho fatto un po’ tutti gli sport, dal basket al nuoto, poi ho cominciato a giocare a volley, come aveva fatto mia mamma da bambina. Da lì, ho capito di avere talento e non ho più smesso.

Palleggiatrice sin da subito?

No, anzi, fino a 16-17 anni sono stata un’attaccante, poi, entrando nel Club Italia, mi hanno “trasformata” in una palleggiatrice.

Il tuo idolo?

Avendo iniziato in attacco, il mio riferimento era Elisa Togut, che all’epoca era l’opposto della nazionale. Poi, cambiato ruolo, ho iniziato ad avere come esempio Eleonora Lo Bianco, una delle migliori di sempre. Mai avrei creduto di essere un giorno sua compagna di squadra…

È stata “breve” la strada che ti ha portato al professionismo?

Diciamo che è venuta da sé, ma non c’è nulla di scontato. Per arrivarci, devi fare sacrifici e coltivare il tuo talento, sempre.

Qual è il sacrificio più grande?

Sicuramente vivere lontano da casa. Oggi, a trent’anni, ci ho fatto le ossa, ma quando ho iniziato il mio percorso da adolescente, non è stato per nulla facile!

E l’aspetto più bello?

Sicuramente il viaggiare e conoscere tante persone. Io ho avuto la fortuna di essere accolta in piazze e città importanti, lasciando sempre ottimi amici. Anche in Romania, dove abbiamo vinto campionato e coppa nazionale, mi sono divertita. E poi ho affinato il mio inglese…

Cambiamo soggetto: chi è, invece, Noemi?

Noemi è una ragazza solare, che ama stare con le persone e scherzare. Anche sui social network, e chi mi segue lo sa, mi piace ridere e divertirmi.

Proprio attraverso i tuoi canali molti hanno imparato a conoscere il tuo compagno di stanza…

Il mio cane Macchia! Ormai ha dieci anni ed è diventato anche una sorta di mascotte: mi ha accompagnato nelle principali esperienze della mia carriera, restando al mio fianco nei momenti migliori e in quello meno positivi, in Italia, Francia e Romania. Con lui è tutto più bello.

È lui una delle tue “passioni”?

Gli animali in generale. Anzi, credo che se non avessi fatto la pallavolista, il lavoro della mia vita sarebbe stato sicuramente legato al mondo degli animali.

Dove vedi Noemi dopo la pallavolo?

Sempre nella pallavolo, magari con un ruolo diverso. Sto terminando i miei studi in Scienze della Comunicazione, quindi spero di rimanere in ambito sportivo, magari come giornalista sportiva. Continuare a vivere il mondo del volley sarebbe fantastico.

E il tuo sogno extra-sportivo?

Sicuramente avere una famiglia, ma ora andiamoci piano. Per quello c’è tempo (ride, ndr)!

 

L’IDENTIKIT – Chi è Noemi Signorile

È nata a Torino il 15 febbraio 1990 ed è una pallavolista professionista dal 2005/06, quando ha esordito in Serie A1 con la maglia del Chieri Volley. Attaccante a inizio carriera, oggi è palleggiatrice e capitano della Bosca S. Bernardo Cuneo. Ha giocato per alcune delle squadre più prestigiose in Italia, come Cremona, Bergamo, Pesaro, Novara e Busto Arsizio, vincendo un campionato italiano, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Ha anche giocato in Romania, a Bucarest, e in Francia, con Cannes, vincendo due campionati nazionali e una Coppa di Romania. La sua medaglia più luccicante, però, è sicuramente l’oro vinto con la Nazionale Italiana alla Coppa del Mondo 2011, disputata in Giappone.