Urla. Scontri. Malintesi. In questo spettacolo teatrale ce ne sono fin troppi. Al punto da credere di avere davanti agli occhi un universo non reale, un sogno o una visione distorta della realtà. Sicuramente l’esagerazione con cui i tre personaggi di “Lucido” se le danno di santa ragione con le parole non è priva di effetti godibili: lo spettatore ride entusiasta, una battuta dietro l’altra.
E’ proprio sulla risata che JuriJ Ferrini punta nella sua trasposizione dell’opera Lucido del regista argentino Rafael Spregelburd, Premio Ubu 2011 come nuovo testo straniero: «Per apprezzare nella sua interezza un’opera di Spregelburd occorre ridere; ridere molto, lasciarsi andare» .«La risata, anche amara o atroce, è l’unica porta d’ingresso nel suo mondo, nella sua realtà scenica». L’opera del “teatrista” argentino si è già affermata nel panorama internazionale, venendo molto ben recepita in Italia, dove già numerose compagnie l’hanno messa in scena. E ora Ferrini, debuttando a dicembre 2019, la porta nuovamente in giro per l’Italia in una produzione TPE – Teatro Piemonte Europa e Progetto U.R.T. per la stagione TPE 19.20 del Teatro Astra.
In scena: ai giorni nostri, un’esile madre, Teté, e i suoi due figli, ormai adulti, Lucrezia e Luca. E una vicenda del passato che torna a galla, con il ritorno di Lucrezia, e scatena il finimondo. O almeno sembra. Perché non si è mai certi se ci troviamo in un sogno, in particolare di Luca, che sta seguendo un terapista che lo allena al sogno lucido, o nella realtà. Ma di inganni in questo spettacolo ce ne sono molti, e si finisce di scoprirli solo alla fine, con il fiato sospeso. Assistendo a come i tre personaggi, ai quali se ne aggiunge un quarto (che rimane però dai contorni un po’ sfumati, quasi a volerci dire “guardate che questa non può essere la realtà”), cercano di districarsi nel pasticcio venuto a galla, assistiamo a molteplici narrazioni, oniriche o reali poco importa, perché ad un certo punto tutto si mescola. Sottesa c’è l’idea che la realtà e il passato siano rivisitabili infinite volte da una mente umana e possano essere ricostruiti a proprio piacimento. La mente è un’infinita fonte di narrazioni, lineari o distorte. E se pensiamo al titolo, ci viene da chiederci se ci sia qualcuno di lucido in scena o se la lucidità, intesa come oggettività universale nel narrare i fatti accaduti, non sia esclusa da qualunque universo umano.
Uno spettacolo che va visto per l’ottima recitazione, che riesce ad emozionare senza essere troppo affettata, soprattutto quella della madre – interpretata da Rebecca Rossetti –, e di Luca – Federico Palumeri. E soprattutto per la frizzante costruzione testuale di Spregelburd, di cui Ferrini dice: «La sua comicità non è mai banale, è caustica, spietata, scorretta verso gli abitanti di quella parte del globo che risponde al nome di “occidente”. Sbugiarda i falsi valori e l’ipocrisia su cui si impernia il nostro patto sociale». Un testo che vale la pena leggere, per farsene un’idea al di là di questa trasposizione.
L’effetto infine è di un loop infinito di battute ripetute più e più volte, passando ininterrottamente dal sogno alla realtà. Si ride. Ma c’è qualcosa che stona, si crea una certa tensione. Stremati dal cercarne un senso, il ritmo è diventato insostenibile: il finale, che in fondo forse preferivamo rimandare, pone una conclusione amara a questa esagerazione. Il grido di Teté infatti ci fa capire tutto: tutti i pezzi si ricompongono, mentre vediamo già la luce oltre la porta; giungiamo così a leggere il libro che è sempre stato in scena. Buio.
Visto il 6 dicembre 2019 al Teatro Astra di Torino
Regia di Jurij Ferrini
Tetè / Rebecca Rossetti
Lucrezia / Agnese Mercati
Luca / Federico Palumeri
Dario / Jurij Ferrini
traduzione di Valentina Cattaneo e Roberto Rustioni
luci e suono Gian Andrea Francescutti
assistente alla regia Andrea Peron
foto di scena Stefano Roggero
promozione e distribuzione Chiara Attorre
produzione esecutiva Wilma Sciutto
L’opera Lucido ha vinto il PREMIO UBU 2011 – Nuovo testo straniero
I diritti dell’opera Lucido di Rafael Spregelburd sono concessi da Zachar International, Milano
UNA PRODUZIONE PROGETTO U.R.T. CON IL SOSTEGNO DI REGIONE PIEMONTE
Lo spettacolo è stato presentato a fine ottobre 2018 in forma di studio per effettuare riprese video e per avere qualche presentazione giornalistica. Lo spettacolo debutta a dicembre 2019 al TPE – Teatro Piemonte Europa.
Le citazioni sono state tratte dal sito, dove puoi trovare il calendario della tournée e la presentazione dello spettacolo: http://www.progettourt.it/lucido/