Ho cercato invano un argomento “felice” di cui trattare in questo articolo per iniziare l’anno positivamente e cercare di alleggerire il carico di notizie negative che già si sono rese protagoniste del 2021. Eppure, quello che sta succedendo in queste settimane è talmente forte che distogliere l’attenzione è faticoso.
Il mondo intero è rimasto esterrefatto da ciò che è accaduto a Washington, non si fa altro che parlare delle elezioni americane, del Presidente entrante Biden e, ovviamente, del protagonista (meglio, antagonista) della scena, Donald Trump.
Ho pensato di scrivere un articolo tecnico, per raccontare ancora una volta cosa è accaduto e per spiegare cos’è l’impeachment, parola nota, ma il cui significato spesso non viene approfondito.
Il 6 gennaio 2021, dopo che migliaia di sostenitori di Donald Trump hanno preso d’assalto il Congresso degli Stati Uniti, il Partito Democratico ha chiesto di aprire una procedura d’impeachment contro il Presidente uscente. Trump è accusato di aver incoraggiato comportamenti violenti e illegali sia quel giorno, in cui ha invitato la folla a marciare verso il Congresso, sia nelle settimane precedenti, in cui aveva minacciato funzionari eletti per convincerli a ribaltare l’esito delle presidenziali, vinte da Joe Biden.
Nell’assalto sono morte cinque persone.
Il termine impeachment è noto per lo «scandalo Watergate», esploso negli Stati Uniti nel 1972. Alcune intercettazioni illegali, effettuate nel quartier generale del Comitato Democratico, vennero scoperte e furono coinvolti uomini legati al Partito Repubblicano e, in particolare, coinvolti nel Comitato per la rielezione dell’allora Presidente in carica Richard Nixon. Lo scandalo portò alla richiesta di impeachment del Presidente e, successivamente, alle sue dimissioni.
Consiglio di vedere il film premio Oscar Tutti gli uomini del presidente (1977) con Robert Redford e Dustin Hofmann.
Il termine indica lo stato d’accusa in cui può essere messo un Presidente che violi la Costituzione. Negli Stati Uniti l’iniziativa viene presa dalla Camera dei Rappresentanti che esamina i capi d’accusa e vota in maniera individuale per ognuno di essi. Per dare il via alla procedura è sufficiente raggiungere la maggioranza semplice dei presenti alle votazioni di ciascun capo d’accusa. In caso di esito positivo, alcuni membri specializzati della Camera dei Rappresentanti dovranno leggere e argomentare i capi d’accusa ai Senatori.
Il procedimento è come un processo in cui le parti possono avvalersi di documenti e testimoni. Una volta esaminate le accuse e valutato le prove, il Senato esprime il proprio voto (per confermare l’accusa serve una maggioranza di due terzi).
Dopo eventuale condanna, il Presidente degli Stati Uniti viene immediatamente rimosso dall’incarico e potrebbe non avere più il diritto a ricoprire incarichi pubblici in futuro. Dalla fondazione del Paese i Presidenti accusati sono stati quattro: Andrew Johnson, Richard Nixon, Bill Clinton e Donald Trump.
Andrew Johnson (Presidente tra il 1865 e il 1869), è stato accusato per «gravi crimini e misfatti», non avendo fornito sufficiente protezione agli ex schiavi dopo la fine della Guerra Civile. Bill Clinton (Presidente tra il 1993 e il 2001) ha subito un impeachment perché accusato di falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia con l’obiettivo di nascondere una relazione con la stagista alla Casa Bianca.
Trump, in un solo mandato, è riuscito a guadagnarsi due messe in stato d’accusa e, ancora prima della presidenza, vi sono stati numerosi tentativi di promuovere un impeachment nei suoi confronti da parte di diversi gruppi e persone.
Nel 2019, la prima procedura di impeachment fu avviata dal Presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Il processo avvenne in seguito alle dichiarazioni di un informatore sulle pressioni che il Presidente, con altri funzionari del governo, fece su leader di nazioni straniere, in particolare l’Ucraina. Trump, con l’obiettivo di danneggiare il suo avversario politico (nonché candidato democratico alle elezioni presidenziali del 2020) Joe Biden, spinse tali nazioni ad avviare indagini rivolte contro di lui e suo figlio. Successivamente, Trump fu assolto dal Senato, poiché non si raggiunse la maggioranza dei due terzi dei senatori.
L’esito del secondo impeachment verrà scoperto martedì 20 gennaio 2021 quando il Senato voterà pro o contro l’accusa. Il mondo intero è preoccupato per cosa potrebbe succedere in quella data: possibili ulteriori violenze e crimini.
Davanti alle immagini dell’assalto a Capitol Hill ci potremmo chiedere come sia potuto accadere che classiche scene da film e serie tv siano state immagini di cronaca e della realtà.
Negli ultimi 25 anni, e soprattutto negli ultimi 5 con l’ascesa di Trump nel Partito Repubblicano, la politica e le istituzioni americane si sono sempre più polarizzate e radicalizzate. I toni e i linguaggi delle istituzioni politiche sono diventati più estremi e aggressivi, contagiando i cittadini americani e facendo nascere teorie complottiste.
Il risultato delle elezioni presidenziali del 3 novembre ha esaltato ulteriormente questa aggressività, scatenando tensioni che hanno minato la fiducia nella democrazia e nella transizione pacifica del potere.
Faremmo però un errore se pensassimo che la democrazia americana è solo questo. E che le sfide, i conflitti e le tensioni che il popolo americano sta vivendo delegittimassero il ruolo che la democrazia ha avuto fino ad oggi nel Paese.