Inizia il conto alla rovescia per la XXX edizione del Salone del Libro di Torino (18-22 maggio), che quest’anno prende il nome di Oltre il confine, e «Lo sguardo letterario» non può soprassedere al parlare dell’evento speciale. La rubrica nasce come focus sul dialogo che gli autori italiani instaurano con la geografia, ma questa volta, all’inverso, si parlerà di come la città – Torino, nella fattispecie – racconta gli autori. E non si tratta solo di autori italiani, ovviamente. Il Salone, difatti, è da sempre una grande finestra sul mondo e convoglia scrittori, intellettuali, studiosi e personaggi di spicco di ogni ambito della cultura e dell’informazione e da molti angoli del pianeta. Il capoluogo sabaudo, dunque, brulicherà di grandi menti.
È stato un anno duro per il Salone, che ha dovuto affrontare la sfida con Tempo di Libri, la neonata fiera del libro che si è tenuta lo scorso aprile a Milano la quale, si temeva, mettesse in pericolo sia il numero di editori partecipanti al Salone, sia gli ingressi alla fiera di Torino.
Quest’anno, per quanto riguarda la letteratura straniera, il programma è ricco e denso: insomma, ce n’è per tutti i gusti. Dalla Francia arriveranno Daniel Pennac con Il caso Malaussene, nuovo e agognato capitolo del rocambolesco ciclo di Belleville, e Annie Ernaux, autrice del pluripremiato libro Gli anni. Ma ci saranno anche la penna americana Richard Ford, a colloquio con Sandro Veronesi, e un tributo speciale a Kent Haruf – nome che torna a risuonare nelle librerie con la Trilogia della Pianura, a distanza di più di due anni dalla morte dell’autore –, a Furore di Steinbeck e a Stephen King. E poi, ancora, parleranno il più noto autore indiano contemporaneo, Amitav Gosh, e il cileno Luis Sepulveda, mentre l’eccezionale Roberto Gifuni s’immergerà nelle opere di Bolaño. Gioca, invece, in casa Roberto Saviano, che presenterà La paranza dei bambini.
Oltre ai tradizionali incontri a Lingotto fiere, il XXX Salone ha in serbo altri progetti più eversivi, dai reading ad alta quota, a bordo della mongolfiera del Balon, a Jules Verne letto nel sommergibile del Valentino. La letteratura farà, si, da padrona, ma verrà accompagnata da un’ancella speciale: la musica, che sarà un’altra protagonista del salone. A margine dell’evento, infatti, è previsto un nutrito calendario di concerti nell’area denominata Note-Book, in via Cigna.
E, se il troppo brusio dà alla testa, il rimedio è bell’e servito: ci sarà una pionieristica Isola del silenzio, a cui si potrà accedere pagando con le Banconote da Dieci Minuti di Silenzio donate ai vari stand degli editori. Perché, senza il silenzio, non c’è musica, non c’è letteratura, non c’è pensiero.
Il programma del Salone è stato presentato il 27 maggio a Palazzo Carignano dalla triade Nicola Lagioia, Massimo Bray e Mario Montalcini e, in questa occasione, si è parlato di come l’organizzazione dell’evento abbia richiesto un duro lavoro d’equipe, una forte tenacia e, soprattutto, una grande passione. Passione che è emersa soprattutto dalle parole di Nicola Lagioia, direttore di quest’edizione, che ha a più riprese spiegato quale sia il valore del libro. Il libro non è una merce di scambio, resiste a ogni algoritmo, ha dichiarato. I libri scavalcano i muri e vanno, come recita il titolo del Salone, Oltre i confini.