Cosa c’è di più forte del legame tra padre e figlio? Spesso lo diamo per scontato, ma quanto straordinaria sia quella forza che unisce indissolubilmente due esseri ce lo dimostrano un padre e un figlio un po’ speciali, Dick e Rick Hoyt.

Rick nasce nel 1962 con una paralisi celebrale, che gli impedisce di parlare e di camminare; i medici consigliarono ai genitori di ricoverarlo in una clinica specializzata perché le possibilità per lui di avere una vita “normale” erano poche; Dick e Judy però non si arresero e crebbero Rick come gli altri loro due figli: facendoli giocare, nuotare, imparare assieme…grazie ad uno speciale rilevatore ottico Rick infatti riesce a comunicare con il resto del mondo, rivelando un’intelligenza vivace.

Nella primavera del 1977 Rick chiese a suo padre di partecipare a una corsa di beneficenza in favore di un giocatore di lacrosse rimasto paralizzato. Nonostante Dick non avesse mai corso in vita sua, decise si accontentare il figlio, spingendolo in carrozzina per tutte le 5 miglia del percorso, concludendo la gara all’ultimo posto.

La sera, tornati a casa, Dick disse a suo padre: “Papà, quando corro, mi sembra di non essere disabile”.

Queste parole colpirono profondamente Dick, che da quel momento iniziò ad allenarsi duramente ogni giorno, correndo con pesi alle caviglie e uno zaino pieno di sassi sulle spalle per abituarsi a sopportare il peso del figlio.

Sebbene all’inizio la loro partecipazione alle gare fosse osteggiata dagli organizzatori perché non rientravano in nessuna categoria, Rick e Dick cominciarono a correre maratone, biathlon, triathlon.

Nelle competizioni di triathlon, Dick trascina Rick in un gommone con una corda attaccata al suo torace per la parte di nuoto, per la bici Rick guida un mezzo speciale a due posti, mentre per la corsa Dick spinge Rick in una carrozzina costruita da lui personalmente.

Nel 1992 il Team Hoyt, come i due hanno iniziato a essere chiamati, hanno attraversato gli Sati Uniti coast-to-coast di corsa e in bici, percorrendo 3735 miglia in 45 giorni.

Nel frattempo Rick è riuscito ad essere ammesso al liceo e poi all’università di Boston, laureandosi nel 1993 in Educazione per disabili.

Il team ha continuato a correre, partecipando a più di 1100 gare, tra le quali sei IronMan.

Nel 2012 Dick ha mantenuto fede a una promessa fatta quasi quarant’anni fa quando partecipavano alle prime gare: compiere 70 anni correndo la maratona di Boston, la corsa preferita di Rick.

Un giornalista una volta chiese a Rick: “Se potessi dare qualcosa a tuo padre, cosa sarebbe?” e Rick rispose: “ La cosa che mi piacerebbe di più per mio padre sarebbe farlo sedere cosicché possa spingerlo io per una volta” .

Il team Hoyt non ha alcuna intenzione di andare in pensione, e si sta allenando per l’edizione 2015 della maratona di Boston.

“Yes you can”, il loro motto, ci ricorda quante paure e ostacoli prima ritenuti insormontabili possano essere superati, se l’amore è il motore delle nostre azioni.

Agnese Lerda