24 Maggio 2017 | Sfatamito
MARIMO: a cosa vi fa pensare questa parola?
Si tratta di un’alga verde pluricellulare scoperta nel 1820 dal botanico giapponese Kawakami, ma conosciuta anche come alga a palla. La scelta del nome attribuitale dal signor Kawakami non è casuale: “MARI” significa biglia e “MO” è un termine generico per indicare le piante che crescono in acqua. Una combinazione semplice ma perfetta, che nella nostra lingua richiama casualmente il mare. Studi scientifici hanno dimostrato che queste alghe assorbono una gran quantità di nitriti, nitrati e componenti ammonici nell’acqua, rilasciando una grande quantità di ossigeno sotto forma di bollicine visibili sugli steli.
Il Marimo è stato fin da subito considerato un simbolo non solo di amore, ma anche di affetto profondo, sentimento sincero, stima e rispetto. Sulle rive del lago Akan si trova un museo dedicato a questo tipo di alghe e alla loro lunga tradizione e mitologia. Quest’ultima narra la storia di una coppia di innamorati che si rifugiarono sulle rive del lago Akan, unico luogo dove nascano i Marimo, per sfuggire alle proprie famiglie che li volevano separati.
I loro due cuori si trasformarono in Marimo per vivere in eterno il loro amore: i Marimo infatti vivono oltre 200 anni e crescono di 5 millimetri ogni anno!
Una particolarità dei Marimo è la loro danza: con la luce del giorno potranno crearsi numerose sfere di ossigeno, visibili ad occhio nudo durante la fotosintesi clorofilliana, che faranno fluttuare l’alga all’interno del suo contenitore. Questo movimento è chiamato “la danza del Marimo”.
L’alto numero di persone che cercarono nel passato di appropiarsi di queste piante ha costretto il Giappone a prendere provvedimenti per evitarne l’estinzione. Nel 1921 il Marimo è stato dichiarato Tesoro Naturale Giapponese.
15 Maggio 2017 | Sfatamito
Troppo spesso si sente dire che i Rasta non sono altro che persone che vivono in Jamaica, fumano marijuana e portano i dreadlocks. In realtà, le caratteristiche dei seguaci del Rastafarianesimo e della religione stessa sono ben altre: ecco alcune informazioni necessarie per far chiarezza sull’argomento.
Le origini del Rastafarianesimo
Il Rastafarianesimo è un credo religioso nato in Etiopia negli anni Trenta del ‘900, in seguito all’incoronazione come imperatore di “Ras Tafari”, eletto nel 1930 con il nome di Hailé Selassié I.
L’affermazione del sopraccitato sentimento religioso si deve in particolare al movimento Etiopista, corrente di ispirazione cristiana risalente al XIX secolo, che rivendicava il recupero della libertà culturale e nazionale degli africani. Agli inizi del ‘900 gli etiopisti, guidati dall’attivista Marcus Garvey, spesso associato a Giovanni Battista, precursore di Cristo, iniziarono a credere nella venuta di un messia che avrebbe permesso il riscatto dell’Etiopia. Nel 1930, alcuni discepoli di Garvey videro in Hailé Selassié I il Messia atteso.
Dagli anni Ottanta la cultura rastafariana ha iniziato a diffondersi ampiamente, soprattutto grazie a personaggi di spicco della musica reggae, come Bob Marley e Peter Tosh.
La dottrina Rastafariana
La religione Rastafariana è fondata sulla predicazione di Hailé Selassié I e risulta essere un’evoluzione del Cristianesimo. Gli insegnamenti teologici e morali di Gesù sono accettati: la divinità di Cristo, la Trinità, la resurrezione dei corpi e l’immortalità dell’anima.
Il Testo Sacro è costituito dall’Antico e dal Nuovo testamento e dai testi ufficiali che contengono la testimonianza di Hailé Selassié I.
I dreadlocks
Quella dei dreadlocks (da non confondere con i “Rasta”, che sono invece i credenti del Rastafarianesimo) è una pratica facoltativa che consiste nella realizzazione di un voto biblico, il nazireato: è la consacrazione della propria testa, tramite l’astensione dalla pettinatura e dal taglio di capelli. Questa pratica ascetica implica anche l’astensione da alcolici, uva e una dieta vegetariana.
L’uso della marijuana
La marijuana (ma non i suoi estratti come l’hashish) viene considerata dai Rastafariani portatrice di salvezza, e viene utilizzata come erba medicinale e come supporto alla preghiera e alla meditazione. Si crede che la ganja (sanscrito per marijuana) sia cresciuta sulla tomba di Salomone e che tragga da lui la forza. Viene inoltre associata all’albero della Vita e della Saggezza presente nel giardino dell’Eden.
26 Aprile 2017 | Sfatamito
Quante cose sappiamo del social network più famoso nel mondo?
Nato dalla mente geniale di Mark Zuckerberg, ormai quasi tutti nel mondo hanno un account Facebook. Tuttavia, siamo sicuri di conoscere tutto ciò che lo riguarda?
Intoccabile
Se il buon vecchio Mark vi chiedesse l’amicizia non potreste più bloccarlo. È l’unico utente che ha questo privilegio, quindi pensateci bene prima di accettare!
A chi andrà l’impero con più di un miliardo e 400 milioni di utenti?
Stando al Wall Street Journal, pare che Zuckerberg sia riuscito ad aggirare persino la morte, almeno per quanto riguarda la successione della sua società. Infatti, se sarà ancora a capo della società al momento della sua morte il comando sarà trasferito a un’altra persona o entità che egli stesso indicherà come suo successore.
Censura
Il sito di Zuckerberg, oltre a Twitter e al New York Times, è stato bloccato dalla Cina attraverso il sistema “Great Firewall” sviluppato dal Ministero della Pubblica Sicurezza (MPS).
Una vita completamente diversa dalla nostra, senza followers e senza i fantomatici mi piace!
Questioni grafiche
Facebook è subito riconoscibile dal suo sfondo blu con la scritta bianca. L’intuizione geniale di un grafico? No, fu lo stesso Zuckerberg che scelse questo colore in quanto daltonico verso il rosso e il verde: scelse un colore che avrebbe potuto riconoscere immediatamente.
Provare per credere
Tra le lingue in cui è disponibile Facebook ci sono anche l’inglese pirata (col gergo dei pirati), l’inglese capovolto (coi caratteri capovolti), e il leet speak (con l’utilizzo di caratteri non alfabetici al posto delle lettere, per esempio il 3 al posto della E).
Attento a quel post!
Facebook può tracciare i siti web che visiti anche dopo aver fatto il logout. Inoltre qualsiasi cosa si scriva sullo spazio dedicato agli status viene inviato ai server di Facebook (anche se non lo si pubblica).
Secondo uno studio svolto nel 2012 in Gran Bretagna la parola “Facebook” compare in un terzo delle domande di divorzio come prova di tradimento dagli avvocati divorzisti. Quindi, bisogna usare con cautela la piattaforma e, se non si vuole lasciare traccia, forse è bene usare mezzi di comunicazione più all’antica.
12 Aprile 2017 | Sfatamito
Ah, la primavera! Finalmente si inizia a sentire la spensieratezza dei mesi estivi, la bellezza di una passeggiata al parco o di un giro in bicicletta. Sempre che tu abbia tempo di fare tutte queste belle cose, ovviamente. La primavera vuol dire anche vacanze e ferie dalla scuola o dal lavoro, perché come ogni anno arriva la Pasqua con le uova di cioccolato e le grigliate assieme agli amici. Festa cristiana per eccellenza, la Pasqua è un’occasione per scoprire curiosità e segreti di una ricorrenza che accomuna due importanti culture e religioni e che ha generato, nel corso del tempo, una serie di usanze e tradizioni davvero particolari. A voi la lettura!
Da dove deriva il nome?
La Pasqua cristiana ha diversi aspetti in comune con la Pasqua ebraica, compreso il nome Pesach, o pasa’ in aramaico. La festività ebraica celebra l’episodio biblico della liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè. Il termine può essere tradotto come “passare oltre” o “tralasciare”: l’Antico Testamento racconta infatti di come Dio, vedendo il sangue dell’agnello sacrificale sulle porte delle case degli israeliti, “passò oltre” risparmiando i loro figli dalla morte.
La Pasqua cristiana invece?
Per il cristianesimo la Pasqua è la festività più importante di tutto l’anno: si ricorda infatti la risurrezione di Cristo e la vittoria di Dio sulla morte. Secondo i Vangeli, Gesù sarebbe morto e risorto nei giorni della Pasqua ebraica, di qui dunque il profondo legame tra le due festività religiose. Si tratta tuttavia di ricorrenze diverse, anche perché l’Ebraismo non riconosce Cristo come la figura del Messia.
Perchè ogni anno cambia la data?
Azzeccare di anno in anno il giorno di pasqua è sempre un’impresa ardua. A differenza del Natale, infatti, la Pasqua può cadere in giorni diversi del calendario. Secondo la tradizione va festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, in un periodo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile (in questo caso potresti correre il rischio di saltarti il ponte della Liberazione). Nel calendario gregoriano, le date della Pasqua si ripetono secondo un ciclo che dura più di 5 milioni di anni. Secondo la statistica la data più frequente per la celebrazione di questa festività è il 19 aprile, la meno frequente, invece, il 22 marzo. Nella chiesa ortodossa, che utilizza il calendario giuliano, la pasqua può invece andare dal 4 aprile all’8 maggio.
Perchè si chiama Pasquetta?
Si sa, l’equazione Pasquetta=grigliata+birra è un punto fermo delle nostre vite. I gruppi Whattsapp per l’organizzazione di questo importante evento sociale vengono creati appena dopo Capodanno. Tornando alla domanda, Pasquetta è il modo informale per chiamare il lunedì dell’Angelo, in cui si ricorda l’incontro delle donne giunte al sepolcro di Gesù con un angelo inviato da Dio. La tradizione di passare questo giorno fuori città assieme ad amici e parenti è un’usanza diffusasi in Europa nel secondo dopoguerra per trascorrere in allegria e spensieratezza una giornata di divertimento dopo il periodo di digiuno e riflessione che è la Quaresima
Uova e coniglietti pasquali
La tradizione di donare uova colorate, simbolo di vita e rinascita, risale a civiltà antiche come gli Egizi e i Greci, ma esistono testimonianze provenienti anche dalla Cina. Il Cristianesimo ha poi ripreso queste pratiche pagane legandole alla figura del Cristo risorto. Nel Medioevo i signori regalavano uova colorate alla servitù, mentre i nobili commissionavano la creazione di uova artificiali rivestite di metalli preziosi e pietre colorate. Famose le uova Fabergé, interamente rivestite di oro, realizzate per lo zar di Russia nel 1883. A partire dal XX secolo si è poi diffusa la tradizione delle uova di cioccolato, ormai largamente diffuse in negozi e botteghe artigianali. La figura del coniglietto pasquale, che porta uova colorate ai bambini, è invece presente nei paesi di cultura anglo-sassone e anche in questo caso il coniglio si fa simbolo di vita e fertilità. In occasione della Pasqua, un coniglio a grandezza umana fa da mascotte alla tradizionale parata che si svolge nel giardino della Casa Bianca alla presenza del Presidente e della sua First Lady.
29 Marzo 2017 | Senza categoria, Sfatamito
Il Trono di Spade (originariamente “Game of Thrones”) è la serie TV campionessa di ascolti e di incassi tratta dai celebri romanzi di George RR Martin. La serie, prodotta da HBO e distribuita in Italia da Sky, è sul punto di ritornare sul piccolo schermo con la settima, forse ultima, stagione. Nonostante sia tra le serie televisive più seguite al mondo, molte sono le curiosità di cui in pochi sono a conoscenza: eccone alcune!
Leggete senza timore, vi avvertirò in anticipo in caso di eventuali spoiler.
Per prima cosa, non tutti sanno che ottenere i diritti per poter produrre la serie è stato molto difficile. L’idea dello show non convinceva infatti George RR Martin, ma, in un incontro con i produttori, questi gli rivelarono di essere riusciti a capire chi fosse la madre di Jon Snow (uno dei personaggi principali), la cui identità non era ancora nota. Conquistando così l’attenzione dell’autore, egli diede il via ufficiale alla produzione.
Fin dalle prime puntate è stato possibile individuare una delle caratteristiche principali della serie: la macabrità di alcune immagini. In una delle scene più famose della prima stagione troviamo per l’appunto l’attrice Emilia Clarke (Daenerys) intenta a mangiare un cuore intero pulsante. Probabilmente ciò che non sapete è che ciò che l’attrice ha realmente divorato è una grande caramella gommosa.
Ciò che è invece più noto, è il fatto che i costi di produzione della serie sono da sempre elevatissimi; ma di quanto stiamo effettivamente parlando?
In media, per ogni singolo episodio sono stati spesi circa 6 milioni di dollari dalla casa di produzione. La cifra è stata però ampiamente superata in alcuni casi singoli, come nel caso dell’episodio “The Battle of the Bastards”, che è costato ben 10 milioni di dollari.
[ALLARME SPOILER]
Parlando invece dei singoli attori, alcuni hanno affermato di non aver letto i libri e di non conoscere quindi il seguito della storia se non per quanto letto nei copioni. E’ il caso di Charles Dance, interprete di Tywin Lannister, il quale ha raccontato di aver scoperto da una sua fan che il suo personaggio sarebbe stato ucciso di lì a poco da niente meno che uno dei suoi figli. Chissà se l’attore, sicuramente provato dalla notizia, avrà poi deciso di leggere i romanzi!
L’ultima curiosità che vi propongo, riguarda un amore nato sul set. Non crediate che stia per raccontarvi dell’ennesima relazione tra attori nata durante le riprese, dato che quello di cui sto parlando è l’affetto che è scaturito da Sophie Turner (Sansa Stark) nei confronti del cane che ha “recitato” nel ruolo di Lady, il fedele “metalupo” ucciso da Ned Stark per volere di Cercei. Sophie ha deciso di prendere il cane in adozione dopo le riprese e di chiamarla Zunni.
Spero di aver reso più sopportabile l’attesa della settima stagione della serie con queste curiosità e ricordate che, anche se siamo ormai a Marzo, l’inverno sta, inevitabilmente, sempre e comunque, arrivando.
8 Marzo 2017 | Sfatamito
Per quanto crediamo di conoscere il corpo umano e ciò che riguarda la salute, spesso ci sbagliamo e finiamo col ritenere vero ciò che non lo è. Ecco alcuni miti diffusissimi che è bene sfatare.
IL FREDDO FA AMMALARE
Quante volte nostra madre ci ha esortato a mettere la sciarpa e il berretto affinché non prendessimo freddo e non ci ammalassimo. In realtà, non è il freddo che a far ammalare, ma le sue conseguenze. Le basse temperature, infatti, riducono le riserve di muco che difendono le vie respiratorie causando una maggior esposizione alle infezioni. Inoltre, durante la brutta stagione si è soliti stare per tanto tempo in casa e in luoghi chiusi, dove è favorita la trasmissione di virus e batteri, data l’aria poco ventilata.
8 BICCHIERI D’ACQUA AL GIORNO
Bere molta acqua è senz’altro fondamentale per la giusta idratazione, ma non occorrono rigide impostazioni: il nostro corpo sa esattamente come regolarsi. Secondo il pediatra statunitense Aaron E. Caroll non è necessario sottostare alla regola degli 8 bicchieri (quasi 2,5 litri d’acqua): chi non raggiunge la soglia raccomandata non rischia la disidratazione né la pelle secca. Il mito sopra citato risale al 1945 e non è supportato da prove scientifiche.
LE CAROTE FAVORISCONO LA VISIONE NOTTURNA
La convinzione che questi ortaggi rendano la vista straordinaria risale addirittura agli antichi greci. In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti britannici della RAF, per non far sapere ai nemici che il loro esercito disponeva di radar, diffusero la voce di vedere bene anche al buio, grazie a una dieta ricca di carote. Seppure la vitamina A che esse contengono faccia bene alla vista, le quantità assumibili di questi ortaggi non fanno miracoli. C’è però da dire che alcuni carotenoidi proteggono la macula, parte centrale della retina indispensabile per la messa a fuoco.
I VACCINI CAUSANO L’AUTISMO
Il falso mito risale al 1998, anno in cui il medico inglese Wakefield pubblicò un articolo riferito alla correlazione fra la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia e l’autismo. Fortunatamente la sua teoria fu smentita e si scoprì poi che il medico (radiato dall’Ordine e quindi ora ex medico) era stato pagato per alterare i risultati al fine di supportare una serie di cause giudiziarie.