La senti la puzza di bruciato, l’odore di gomma sciolta a causa del caldo? Non è immaginazione, il mondo intorno a te si sta surriscaldando e se non agisci in fretta presto andrà a fuoco.
Il cambiamento climatico è un fenomeno che esiste e riguarda tutti noi. Le cause che lo provocano sono molteplici, iniziamo da qualche dato che fa venire la pelle d’oca: servono migliaia di tonnellate di petrolio e vengono emesse milioni di tonnellate di CO2 per produrre una bottiglia di plastica.
Secondo alcune statistiche negli ultimi 10 anni è stata prodotta più plastica di quanto si sia fatto nel secolo precedente. La metà dei prodotti sono usa e getta, ma essendo la plastica indistruttibile, dove finisce quando viene gettata? Ricopre terre e oceani. Il WWF, ha stimato che oggi vi siano più di 150 milioni di tonnellate di plastica negli oceani e che nel 2050 avremo, in peso, più plastica che pesci.
Tali rifiuti, a causa dei raggi ultravioletti, del sale e delle onde del mare, si disintegrano in piccoli pezzi di microplastica, ricca di veleno tossico, che viene poi ingerita dai pesci che mangiamo.
Avete presente i braccialetti della 4Ocean? Semplicissimi: uno spaghetto bianco in cui sono infilate perle di vetro trasparente. 4Ocean è un’associazione nata negli Stati Uniti il cui obiettivo è ripulire gli oceani. Le bottiglie raccolte vengono riciclate e usate per costruire un braccialetto. Per ogni bracciale venduto 4Ocean rimuove il corrispettivo di un chilo di immondizia.
I volontari sono riusciti a raccogliere circa 40 mila chili di rifiuti dalle spiagge e dalle acque di USA, Caraibi e Canada in meno di un anno: non male come iniziativa.
Altro fenomeno che contribuisce al cambiamento climatico è il greenhouse effect.
L’anno scorso Paul Nicklen, fotografo di National Geographic, ha ripreso un orso polare morente alla disperata ricerca di cibo in Somerset Island, isola dell’arcipelago artico canadese. Ha commentato dicendo “This is what climate change looks like” e ha ragione.
I gas che vengono rilasciati nell’atmosfera creano una bolla attorno alla Terra: più CO2 viene emessa, più la bolla si irrobustisce e trattiene il calore, portando il nostro pianeta a temperature elevatissime.
Nel momento in cui le temperature si alzano, i ghiacciai si sciolgono: ciò modifica l’habitat e la salute degli animali, ma è anche la causa scatenante di moltissimi disastri ambientali. In futuro molte aree dovranno essere abbandonate perché diventate invivibili.
Ansia? É giusto essere consapevoli di ciò che sta succedendo in modo da poter intervenire e cercare di rimediare. C’è ancora speranza, la stessa che i volontari di 4Ocean vogliono trasmettere.
Il 20 agosto 2018 Greta Thunberg, sedicenne svedese, ha dato il via alle sue proteste contro il cambiamento climatico sedendosi davanti al parlamento svedese in compagnia di un cartello su cui c’era scritto “Skolstrejk för klimatet”: sciopero scolastico per il clima.
In un primo momento nessuno le aveva prestato attenzione, ora migliaia di adolescenti seguono il suo esempio e scendono in piazza per ricordare a tutti le responsabilità in materia di cambiamento climatico. Greta è la promotrice dello sciopero internazionale degli studenti per il clima indetto per il 15 marzo ed è riuscita dove organizzazioni enormi come Greenpeace hanno fallito.
“Se usare i combustibili fossili minaccia la nostra esistenza, come è possibile che continuiamo ad usarli? Perché nessuno parla dei pericoli del cambiamento climatico che è già in corso? E che 200 specie animali si estinguono ogni giorno? Sento la gente dire che il cambiamento climatico è una minaccia alla nostra esistenza, però tutti vanno avanti come se niente fosse”.
L’Unione Europea si è mobilitata per prendere provvedimenti. Tra gli obiettivi c’è quello di ridurre entro il 2050 le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% rispetto ai livelli degli anni ’90 e di incoraggiare investimenti in tecnologie verdi.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, può darsi da fare. Volete qualche consiglio? Eccone alcuni:
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investire di più nei mezzi pubblici e nella mobilità ciclabile;
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scegliere energia rinnovabile o diventare soci di cooperative che la immettono sul mercato;
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evitare l’usa e getta, preferire il riusabile;
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avere cura dell’ambiente, supportando l’agroecologia e rispettando gli ecosistemi vitali del pianeta;
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comprare frutta e verdura locale, di stagione e biologica. Per i più coraggiosi eliminare carne e latticini provenienti da allevamenti industriali.
La crisi del clima è un’emergenza che non ammette soluzioni sfumate, bisogna intervenire ora, collaborare ogni giorno e prevenire: noi giovani più di tutti dobbiamo renderci conto che se non si fa qualcosa subito il nostro futuro, quello dei nostri amici, dei nostri figli e dei loro nipoti è a rischio. Come ha esplicitato Greta Thunberg: “Voglio che passiate all’azione e facciate come si fa in qualsiasi emergenza. Voglio che facciate come se casa vostra stesse andando a fuoco. Perché sta andando a fuoco”.