Della compagnia di circo “Treggì” della scuola “Fuma che n’duma”

 

Abbi dubbi! Spesso associamo l’essere indecisi, il non saper compiere una scelta, ad una debolezza. 

Abbi dubbi è il titolo di uno spettacolo di circo, che poi, di solo circo proprio non è, ma è anche un invito per chiunque stia leggendo queste parole, me compresa. 

Chi non è determinato, chi non è sicuro di ogni sua decisione, chi, dopo una domanda, resta lì, titubante, a pensare ad una possibile risposta, è qualcuno che probabilmente giudicheremmo come insicuro. 

Ma spesso e volentieri, siamo noi stessi che non ci diamo la possibilità di avere dubbi. Ci lasciamo trasportare dall’idea del “si è sempre fatto così”, senza mettere in dubbio il modo in cui trascorriamo la nostra esistenza. Perché, se vissuta così, forse è proprio un trascorrere la vita, non un viverla. Nella quotidianità andiamo avanti col pilota automatico. Siamo convinti di essere sempre noi ad avere ragione, sicuri in ogni nostra scelta, e non mettiamo più in dubbio nulla. O forse, semplicemente, è molto più comodo non mettere in dubbio nulla, e continuare come si è sempre fatto. 

Ma è anche la società in cui viviamo ad assumere questo atteggiamento. E questo è un messaggio chiarissimo che ci urlano i protagonisti di questo spettacolo. Siamo abituati ad assumere per vero tutto quello che ci è stato insegnato, tutto quello che la tradizione, ogni giorno, ci tramanda. 

Sei una sposa… devi trovare l’abito perfetto. Sei una segretaria… è meglio che tu abbia i tacchi. 

Sei un imprenditore… devi mettere giacca e cravatta”.

Queste alcune delle parole di uno dei momenti in cui gli artisti fanno sentire la loro voce, che ci portano a pensare: ma noi, davvero, cosa vogliamo? Io, sotto tutto, nonostante tutto quello che mi dice la società, mia mamma, il mio fidanzato, la mia comunità, i miei professori: io, cosa voglio? Che scelta faccio? 

Tutto parte in chiave ironica, fil rouge di molti spettacoli della compagnia, l’ironia, e in ciò che porta in scena: il “dubbio amletico”: a maggio, la sera a cena con gli amici, prendo la giacca o no? Il dubbio, che può apparire superficiale, dà la possibilità di introdurci in quello che i ragazzi hanno elaborato nei mesi di preparazione dello spettacolo, e in ciò che vogliono esprimere. Ogni scelta, piccola o grande che sia, fa parte di noi, fa parte della nostra storia. È una grande responsabilità! Ci identifica, fa capire chi siamo, e ci rende unici. Nessuno ha fatto tutte le scelte che abbiamo fatto noi, fino a questo momento della nostra vita.

Lo spettacolo non è un susseguirsi di numeri ed esibizioni, come un comune spettacolo di circo. È molto di più. È la storia di adolescenti, dai quattordici ai diciannove anni, che si sono messi in dubbio. Che si sono chiesti, ciascuno, quale fossero le scelte più difficili. Quali sono, ogni giorno, le difficoltà da affrontare. Senza giudizio, senza definirle piccole o grandi, perché è troppo soggettivo e dipende da persona a persona. 

È la storia, urlata, cantata, danzata, narrata. È la storia raccontata in alto, sul trapezio (in cinque), o in aria, sui tessuti. È la storia di quando sei da solo e nessuno ti ascolta. È la storia di chi non ha paura di lasciarsi cadere nel vuoto, magari perché non ha altra possibilità. È la storia di chi ha bisogno degli altri per vivere. Di chi, in fondo, solo non è mai. È una storia di fiducia, di chi regge qualcuno sulle proprie spalle (letteralmente e non), perché riesca a stare in piedi. È la storia di chi è costretto per tutta la vita a sottostare alle scelte degli altri, fino ad un certo punto in cui no. In cui si chiede cosa vuole davvero, in cui ha dubbi. In cui si ribella, in cui scopre sé stess* e allora, improvvisamente, tutto inizia ad essere colorato, tutto inizia ad avere senso. 

È una storia scritta, pensata, interpretata e raccontata interamente da venti ragazze e ragazzi, diversi tra loro ma che si muovono assieme. Che ci dicono in faccia che si, è necessario avere dubbi, sempre. Che chi non ha dubbi non vive davvero. Chi non si mette in discussione. Chi non fallisce mai, chi sembra sempre far tutto giusto, ha già perso in partenza. 

Non è una debolezza mettersi in discussione, è la più grande forma di crescita personale che ognuno può provare. È la dimostrazione del nostro essere vivi, umani e, come tali, fallibili. 

 I corpi sono immobili, alle volte. Più spesso, in posizioni scomode, con i muscoli tesi per lo sforzo di lanciarsi in aria, o di sostenersi con la sola forza delle braccia. Sono corpi scattanti, vivi, liberi, forti e deboli insieme, potenti e dolci, corpi giovani e pieni di energia, instancabili. Sono corpi in cui si legge tutto quello che siamo noi, e cioè un mucchio di incertezze. Perché solo così possiamo scoprire chi siamo davvero, solo essendo elastici mentalmente. Senza alcuna rigidità, senza alcuna cosa data per certa, per scontata. Ponendoci in una condizione di dubbio continuo. 

Abbi dubbi, allora, è l’augurio che faccio ad ognuno di noi. E se ancora avete dei dubbi (il che è positivo, a questo punto!), lascio che siano le parole che arrivano direttamente dalla canzone scritta per lo spettacolo, e che gli dà anche il titolo: 

Abbi Dubbi di Angelica

abbi dubbi quando il sole scompare

abbi dubbi quando sai già di esitare

abbi dubbi quando vedi un cambiamento da affrontare 

abbi dubbi quando pensi di lasciare stare

abbi dubbi se il tempo non ti aspetta

abbi dubbi quando esprimi una certezza

abbi dubbi quando pensi di essere imperfetta

abbi dubbi quando senti una promessa eterna

 

scelte come note in un tempo senza fine

questo cammino incerto mi rende un po’ più vile

 

scegliamo il destino a passi leggeri 

le piccole scelte, i nostri pensieri

ma dietro le semplici cose

si creano le nostre storie

 

abbi dubbi quando non sai come amare

abbi dubbi quando non ti puoi fidare

abbi dubbi quando pensi di essere banale

abbi dubbi quando premi troppo quel pedale

abbi dubbi quando doni una carezza

abbi dubbi quando corri troppo in fretta

abbi dubbi quando scegli tra sinistra e destra 

abbi dubbi quando avanzi verso la tempesta

 

scelte come note in un tempo senza fine

questo cammino incerto mi rende un po’ sottile 

 

scegliamo il destino a passi leggeri 

le piccole scelte, i nostri pensieri

ma dietro le semplici cose

si creano le nostre storie

 

tra il chiarore dell’alba e il buio della sera

la melodia della scelta sempre contesa

dubbi si dissolvono come una candela 

ad ogni passo incerto sto una vita intera

 

Prossima replica: martedì 9 luglio, alle ore 21,30 al Tendone di Savigliano (Via Snos 9, Savigliano)

Per info: 

 https://fumachenduma.it

Instagram: @fumachenduma

Instagram della compagnia: @treggì