I segreti del Trono di Spade

Il Trono di Spade (originariamente “Game of Thrones”) è la serie TV campionessa di ascolti e di incassi tratta dai celebri romanzi di George RR Martin. La serie, prodotta da HBO e distribuita in Italia da Sky, è sul punto di ritornare sul piccolo schermo con la settima, forse ultima, stagione. Nonostante sia tra le serie televisive più seguite al mondo, molte sono le curiosità di cui in pochi sono a conoscenza: eccone alcune!

Leggete senza timore, vi avvertirò in anticipo in caso di eventuali spoiler.

Per prima cosa, non tutti sanno che ottenere i diritti per poter produrre la serie è stato molto difficile. L’idea dello show non convinceva infatti George RR Martin, ma, in un incontro con i produttori, questi gli rivelarono di essere riusciti a capire chi fosse la madre di Jon Snow (uno dei personaggi principali), la cui identità non era ancora nota. Conquistando così l’attenzione dell’autore, egli diede il via ufficiale alla produzione.

Fin dalle prime puntate è stato possibile individuare una delle caratteristiche principali della serie: la macabrità di alcune immagini. In una delle scene più famose della prima stagione troviamo per l’appunto l’attrice Emilia Clarke (Daenerys) intenta a mangiare un cuore intero pulsante. Probabilmente ciò che non sapete è che ciò che l’attrice ha realmente divorato è una grande caramella gommosa.

Ciò che è invece più noto, è il fatto che i costi di produzione della serie sono da sempre elevatissimi; ma di quanto stiamo effettivamente parlando?
In media, per ogni singolo episodio sono stati spesi circa 6 milioni di dollari dalla casa di produzione. La cifra è stata però ampiamente superata in alcuni casi singoli, come nel caso dell’episodio “The Battle of the Bastards”, che è costato ben 10 milioni di dollari.

[ALLARME SPOILER]
Parlando invece dei singoli attori, alcuni hanno affermato di non aver letto i libri e di non conoscere quindi il seguito della storia se non per quanto letto nei copioni. E’ il caso di Charles Dance, interprete di Tywin Lannister, il quale ha raccontato di aver scoperto da una sua fan che il suo personaggio sarebbe stato ucciso di lì a poco da niente meno che uno dei suoi figli. Chissà se l’attore, sicuramente provato dalla notizia, avrà poi deciso di leggere i romanzi!

L’ultima curiosità che vi propongo, riguarda un amore nato sul set. Non crediate che stia per raccontarvi dell’ennesima relazione tra attori nata durante le riprese, dato che quello di cui sto parlando è l’affetto che è scaturito da Sophie Turner (Sansa Stark) nei confronti del cane che ha “recitato” nel ruolo di Lady, il fedele “metalupo” ucciso da Ned Stark per volere di Cercei. Sophie ha deciso di prendere il cane in adozione dopo le riprese e di chiamarla Zunni.

Spero di aver reso più sopportabile l’attesa della settima stagione della serie con queste curiosità e ricordate che, anche se siamo ormai a Marzo, l’inverno sta, inevitabilmente, sempre e comunque, arrivando.

Il problema dei tre corpi

Il problema dei tre corpi è una delle serie tv Netflix più recenti, creata dai due noti produttori de Il Trono di Spade, David Benioff e Daniel B. Weiss, e da Alexander Woo. Il nome dei produttori, il cast di qualità, i 200 milioni di dollari spesi per realizzarla… tutti fattori che avevano creato un forte hype già prima dell’uscita della serie tv. Ma le aspettative sono state soddisfatte o sono state frustrate?

Il problema dei tre corpi, ispirata all’omonima trilogia dello scrittore cinese Liu Cixin, tratta di un gruppo di fisici londinesi che si trova coinvolto in una serie di eventi sinistri: il suicidio di una collega, che si configura come l’ennesima morte di uno scienziato autorevole; dei fenomeni fisici inspiegabili che mandano in tilt gli scienziati di tutto il mondo; delle strane allucinazioni che sembrano causate da psicosi di massa…Tutte problematiche che in breve tempo trovano spiegazione con la possibilità di una presenza aliena. Ecco svelato il genere della serie, si tratta di un prodotto sci-fi sugli extraterrestri. È stata proprio questa scelta tematica a comportare le critiche di chi ritiene l’argomento ormai banale e poco impressionante.

Tuttavia, questa serie tv è davvero così banale come appare ad alcuni? Ebbene, io ritengo che solo un approccio superficiale possa far pensare che il fulcro della serie sia semplicemente quello di presentare l’ennesimo mondo parallelo e distopico: il pretesto della presenza aliena è utilizzato per una ben più ampia e significativa riflessione su che cosa sia il progresso umano e dove questo ci stia conducendo. Il problema del progresso, infatti, è che presenta due facce opposte e complementari: da un lato sembra essere assolutamente necessario per la razza umana, dall’altro è esso stesso a essere la prima causa della distruzione e della sofferenza di uomini ed ecosistemi. Così, in questo dimenarsi tra necessità e nocività dell’evoluzione scientifica, i personaggi della serie tv intavolano i seguenti grandi interrogativi: il progresso è un dovere? Gli scienziati sono sempre nel giusto ed esenti da responsabilità morali? Quanto delle nostre disgrazie è dovuto alle invenzioni scientifiche? Non solo: la serie è anche capace di sviluppare dinamiche ben più vicine a noi, di problemi della vita quotidiana: relazioni amorose, lavoro, famiglia, malattie; tutte tematiche che – seppur sviscerate fin dalla notte dei tempi – sono trattate con una profondità che non cessa di comunicare qualcosa di nuovo allo spettatore.

In altre parole, i personaggi sono sia persone immerse nelle problematiche della vita, sia impersonificazioni di problemi morali e di riflessioni filosofiche. Il tutto senza sottrarre spazio a un succedersi di eventi estremamente avvincente, che rende la serie fruibile anche a chi fosse poco interessato alla speculazione metafisica. A mio avviso, quindi, Il problema dei tre corpi riscopre una profondità spesso dimenticata dall’industria della serie tv ed è per questo motivo che ha riscosso già molto successo (in Italia, ad esempio, è una della serie tv più viste dell’anno) e – a buon diritto – ne sta riscuotendo sempre di più.