Ambientato nell’Inghilterra della prima metà del 1600, durante il periodo delle guerre di religione, La voce delle ombre è un dark fantasy molto particolare, sotto certi aspetti persino un po’ inquietante, come del resto lo sono tutti i libri che finora ho letto di Frances Hardinge.
Il libro narra la storia di Makepeace, seguendo le sue vicende durante l’infanzia e poi nell’adolescenza, per finire con l’ultimo capitolo con lei già adulta.
Makepeace sin da piccola ha la maledizione di ospitare gli spiriti vaganti dei morti in cerca di un corpo. Da sempre vive con la madre, ma quando una notte viene rapita dai membri della sua famiglia paterna e diviene una serva nella loro dimora inizia a venire a conoscenza di oscuri e inquietanti segreti che riguardano lei e i suoi parenti. Così stringe una profonda amicizia con lo spirito di un orso che ospita dentro di sé, ma anche con altri imprevedibili alleati che incontra sul suo cammino e che, a turno, decidono di “abitarla”.
E alla fine chissà che la maledizione non diventi invece un dono…