“Quante volte al giorno ci giustifichiamo con la frase non ho tempo”. Così introduce il tema della noia e della creatività Maura Gancitano in un video sul canale TEDx Talks (Technology Entertainment Design). La scrittrice, filosofa e fondatrice di Tlon, casa editrice e progetto di divulgazione, con il piglio critico e persuasivo che la contraddistingue ci pone questo interrogativo. La risposta è tante, tante volte. Dobbiamo sempre sbrigarci, fare di fretta. Scappiamo dalla noia, dallo stallo, inseguiti dalla paura di perdere tempo e viviamo pensando che questo sia l’unica cosa che abbiamo, che debba essere ottimizzato, ma così facendo lo disperdiamo.
Il tempo vuoto non è mai tempo perso, è il modo per far sì che possa emergere ciò che nella vita attiva non trova il suo spazio. “Poniamo l’attenzione sull’espressione mi è venuta un’idea”, dice Maura Gancitano, “ E’ come se venisse da lontano, come se arrivasse da un altro luogo. Ci sentiamo spesso senza idee ma questo perché non diamo loro il modo di esprimersi”. Il più grande ostacolo all’innovazione, alla creatività consiste nell’incapacità di guardare con occhi nuovi ciò che è ordinario, ciò che già pensiamo di conoscere. Eppure in tutto c’è qualcosa di inesplorato. Anche la cosa apparentemente più insignificante contiene un po’ di ignoto, ma non lo percepiamo, o meglio, non ci diamo neanche il tempo di farlo. Il problema non sta nella cosa in sé, non è lei che ha perso potere di attrazione, ma nel nostro sguardo. I social network propongono di salvarci tenendoci in una condizione di perenne intrattenimento, ma che, in realtà, è una costante distrazione. E così ci ritroviamo in coda alla cassa del supermercato ad aprire Instagram e a scrollare video su TikTok aspettando che arrivi il pullman.
Flaubert fu l’insegnante di Maupassant :più che trasmettergli una tecnica o il proprio stile volle passargli l’importanza di coltivare l’attenzione. L’allievo doveva mettersi davanti ad un albero per ore, osservarlo come se non ne avesse mai visto uno. Ma questo non è solo un esercizio di scrittura, è un modo per disfarsi del “è così” e aprirsi al nuovo. Flaubert sosteneva che per poter descrivere qualcosa, la si dovesse guardare tanto a lungo e con tanta attenzione. Ma per far ciò ci vuole tempo. Per farlo dobbiamo annoiarci, annoiarci un sacco. La noia ci permette di capire come stiamo davvero e forse è per questo che ne abbiamo paura.
“Una certa capacità di sopportare la noia è indispensabile per una vita felice. Tutti i grandi libri hanno dei capitoli noiosi, e tutte le grandi vite hanno avuto dei periodi non interessanti”, scrisse Bertrand Russell, e direi che ci ha preso.
Proviamo ad annoiarci un po’ di più ogni tanto, forse così una bella idea, o una nuova consapevolezza, troverà la sua strada per raggiungerci.