Siamo in piena corsa per le energie rinnovabili, abbiamo menti illuminate che lavorano quotidianamente per pensare a soluzioni pulite per usare le risorse del pianeta, senza danneggiarlo troppo. Eppure anche se l’allarme che continuamente viene sbandierato è quello del termine delle riserve di petrolio, sono sicuro che l’“oro nero”, che è il nostro presente, sarà ancora per un bel po’ di tempo il nostro futuro. Quindi il petrolio è vecchio, ma ancora troppo potente per essere superato da altre fonti di energia, magari migliori dal punto di vista ambientale. Uno dei tanti effetti collaterali del petrolio, forse non il più grave, ma sicuramente il più impattante dal punto di vista visivo, è la possibilità di incidenti nel suo trasporto. Innumerevoli sono i casi di navi petroliere che hanno rilasciato il loro prezioso carico direttamente in mare, generando chiazze di colore scuro, come grandi e fastidiosi nei, nella meraviglia di mari ed oceani. Gli scienziati in mancanza di alternative hanno studiato un sistema che consentisse di limitare i danni e lo hanno chiamato “chemical harder”, che in italiano si può tradurre con “pastore chimico”. Infatti, fino a poco tempo fa si cercava di abbassare la tensione superficiale dell’acqua in modo da radunare le gocce di petrolio proprio come se fosse un gregge di pecore. In questo modo il petrolio può essere bruciato in maniera controllata ed eliminato. Il problema è che il composto chimico in questione è un derivato del silicone che, dunque, alleggerisce il problema ambientale, ma è comunque altamente inquinante per il mare ed il suo ecosistema. Alcuni scienziati hanno così studiato una nuova soluzione, cercandola proprio nel luogo più ovvio, cioè nell’ecosistema oceanico: la maggior parte delle piante acquatiche contiene la molecola del fitolo, uno dei componenti della clorofilla. Sperimentando, hanno osservato che se dosata in maniera opportuna poteva dare gli stessi effetti del silicone utilizzato comunemente, con l’enorme vantaggio di essere completamente biodegradabile (anche in tempi brevi: circa un mese). Dopo che sono stati effettuati tutti i test del caso, ora il fitolo può considerarsi una soluzione ecologica ed efficace per un problema grave ed enormemente dannoso. Il recente disastro della British Petroleum nella contea di Santa Barbara, negli Stati Uniti, nonostante sia l’ennesimo, sembra abbia sensibilizzato l’opinione pubblica a stelle strisce, a dimostrazione del fatto che al di là di ideologie e di propaganda politica più o meno in buona fede, l’interesse verso l’ambiente si sta leggermente diffondendo e concretizzando. In attesa che compaia accanto a lavoro, scuola, sanità e politiche sociali nelle agende delle massime istituzioni globali, la scienza progredisce fornendo agli uomini soluzioni a problemi che essi stessi si creano. All’Università di Eindhoven, in Olanda, sono stati progettati dei pannelli colorati dalla duplice funzione. Potete già ammirarli se passate per l’autostrada nei pressi di Den Bosch (uno snodo particolarmente affollato di automobili, un po’ come il nostro Barberino del Mugello o il passo del Brennero) . Essi, infatti, servono come barriera sonora, per ridurre anche l’inquinamento acustico creato dal traffico congestionato, e inoltre sono in grado di sfruttare sulla loro intera superficie la luce solare che li colpisce costantemente durante il giorno. Sono stati chiamati concentratori luminescenti di luce solari e i loro inventori non pongono limiti, nel senso che la loro superficie colorata e attraente potrebbe prestarsi a moltissimi altri usi. 1 km di autostrada fornisce sufficiente energia per il fabbisogno di 50 abitazioni. Immaginate se le automobili utilizzassero combustibili ecologici… Le strade da parziale causa dell’inquinamento, diventerebbero una soluzione. E se si smettesse di utilizzare il petrolio potremmo anche evitare di ricorrere al fitolo delle alghe per limitare i danni. Gli interessi sono ancora troppo tiepidi ed economicamente conviene ancora (soprattutto alle grandi industrie di petrolio e gas) utilizzare le vecchie fonti di energia, ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo tutti i mezzi per sostenerci in modo pulito e rispettoso. La scienza dimostra che basta volerlo!
Marco Brero