Alessandro baricco

Piemonte: regione ricca di paesaggi indimenticabili, luoghi da scoprire, opere d’arte e sapori sublimi. Ma non solo: questa regione è ed è stata la casa di artisti e personaggi di successo. Uomini e donne che hanno sfruttato l’intelligenza e l’arguzia per far sì che la loro eredità non venga dimenticata e per dare un esempio positivo ai giovani che avrebbero letto, ascoltato o ammirato le loro opere. Forse all’inizio non erano in grado di capire quanto importante sarebbe stato il loro contributo, quanto quelle espressioni della loro identità più profonda sarebbero andate lontano. Nel panorama italiano contemporaneo, una figura mi balza in mente per descrivere questo fenomeno: Alessandro Baricco. Nasce a Torino nel 1958 e diventa un artista dalle mille sfaccettature. La sua storia artistica vanta successi in numerosi campi come la scrittura, la musica, il cinema e la filosofia. È un personaggio che divide la critica fra amore e odio, ma non la lascia mai indifferente. Studia filosofia e termina il suo percorso di studi con una tesi in cui tratta l’estetismo. Si diploma al conservatorio e riesce a coniugare la sua passione per la musica con quella per la scrittura facendosi conoscere inizialmente come critico musicale: manifesta il suo amore per la lirica classica, passione trasmessa dai genitori, pubblicando saggi che analizzano alcuni grandi personaggi del mondo delle note e successivamente scrive per la Repubblica. Prosegue la sua carriera pubblicando libri di narrativa di diverso spessore intellettuale, molti dei quali accomunati dalla sua visione dell’ esistenza che trova il suo significato intrinseco in pochi, ma penetranti momenti.In alcune scene dei romanzi si può notare una certa dose di teatralità, immagini vivide che trasportano il lettore su una realtà cinematografica parallela come se fosse messo davanti ad una sceneggiatura, lo spingono a costruire nel proprio immaginario un’ambientazione d’effetto piena di colpi di scena e questo fa sì che narrazioni di sparatorie, ad esempio, siano degne del migliore film d’azione. Si mantiene attivo nel mondo teatrale e in quello cinematografico curando la trasposizione cinematografica di alcune sue opere e parallelamente assiste la scuola di narrativa creativa che ha fondato. Cosa posso aggiungere alla storia di un personaggio così complesso e impressionante? Non molto, lui stesso ha scritto la sua storia e l’ha resa grande. L’unico augurio che posso fare è che il Piemonte possa far crescere ancora personaggi di questo calibro. È anche vero che l’essere famosi non è l’unico fattore che delinea una personalità ammirevole. Esistono numerosi uomini e donne che tutti i giorni con la loro eccezionale personalità rendono indimenticabile il quotidiano.

Andreina Conti