Animare in campeggio è l’esperienza che tutti dovrebbero fare. Non esistono smog, caldo soffocante e strumenti elettronici tipici della città, solamente bambini e animatori che vivono assieme circondati dalla natura. Spesso questa figura viene paragonata ad un baby-sitter con l’unico compito di tenere i ragazzi lontani da casa per dare un attimo di respiro ai genitori. Animare è tutt’altro. Oltre ad imparare a avere delle responsabilità, animare ti fortifica. Devi essere pronto ad ogni evenienza perché un bambino può farsi male in qualsiasi momento, anche nei modi più improbabili, inciampando oppure spostando un calcetto balilla. Inconvenienti dell’ultimo momento ti obbligheranno ad improvvisare giochi ed escogitare soluzioni senza che i bambini si accorgono dell’esistenza di un problema. Vivere un certo periodo assieme comporta la nascita di odio e amori fra i ragazzi come fra gli animatori stessi. Compito di quest’ultimi consolare i bambini che piangono e riappacificarli in caso di litigio. Questo tipo di lavoro, sì lo chiamo lavoro perché spendi tempo faticando come ogni altra occupazione, richiede voglia di fare e una grande dose di pazienza. Hai a che fare con bambini e ragazzi più piccoli della tua età, molte volte iperattivi che non ascoltano quello che devono fare. Per loro tu diventerai l’esempio da seguire, positivo negativo che sia. Non mi ero mai reso conto di quanta preparazione, organizzazione ed impegno ci volessero per far si che i bambini si divertissero per una settimana. Non per un mese, per una sola settimana. È importante che i ragazzi vivano a contatto con la natura e lontani dai loro familiari : l’aria pulita, la lontananza da videogiochi e il divertimento con gli amici sono un toccasana per i bambini di oggi. Le corvèe, momenti di lavoro come sparecchiare la tavola e pulire i bagni, possono far capire il lavoro domestico e tutte le difficoltà che affrontano i loro genitori tutti i giorni. I miei animatori furono un punto di riferimento nella mia vita e mi diedero insegnamenti che rispetto continuamente. Ora sono io a fare la differenza, ho preso il loro testimone e sono colpito di quanto sia stupendo e difficile animare. Finito il campeggio non saranno solo i bambini a tornare a casa con un nuovo carico di esperienze e divertimento, ma anche noi stessi, perché inevitabilmente quei ragazzini rimarranno nel tuo cuore come un patto inviolabile. Tu avrai dato tanto a loro, ma loro avranno dato a te ancora di più.
Matteo Ghisolfi