Sa di tempesta questa tua sera:

ha il sapore di nuvole bionde

violente, grano danzante;

ha il colore di nebbie iridate

inquiete, monti morenti.

Col silenzio d’un lampo d’affetto

la mia notte la sveli nascosta

fra i tuoni di pioggia, brutte virtù:

paura d’un Tutto ululante.

 

Dalla nostra bufera sgorgata,

l’edera dalla mia terra stuprata

cresce e ti strappa il tuo sole

e sarà poi dei fiori di spine.

Non guardar le sinuose Gorgoni,

ma la serpe che abbraccia il tuo tronco!

Ché una bestia non sa più di amore

se il buio morde mente e parole:

scappa Edith, non tornare mai più.

 

Seduto al tramonto del mondo, carezzo

Maestrale che estingue il mio fuoco,

e vivo l’eterno ricordo dell’Odio:

 

è un altro

 

novembre

 

d’estate.

 

 

 

PL