Tre libri, tre differenti generi letterari, per iniziare al meglio un nuovo anno ricco di letture.
I THRILLER: Stuart Turton, Le sette morti di Evelyn Hardcastle
Il libro di Stuart Turton è stato un caso letterario nel 2018; una lettura avvincente, intrigante che coinvolge il lettore in un rompicapo originale.
Un uomo si risveglia in mezzo a un bosco, ferito, dimentico della propria identità e dei propri ricordi, urlando il nome di Anna; al contempo, vede una donna scappare da un uomo armato. Si tratta di Anna? Per scoprirlo, dovrà raggiungere la tenuta degli Hardcastle, dove verrà commesso un incomprensibile omicidio che il protagonista tenterà di risolvere.
II PSICOLOGICO: Herman Koch, La cena
Lo scrittore olandese Herman Koch regala al suo pubblico un testo ricco di spunti di riflessione sulle derive della nostra società.
Un padre complessato e con una percezione distorta della realtà racconta la propria cena al ristorante, in compagnia della moglie, del fratello e della cognata. L’incontro tra i quattro è dovuto a un preciso motivo: la stampa nazionale non fa che parlare di un terribile delitto e solo loro sono a conoscenza dell’identità dei colpevoli; dovranno, dunque, scegliere se denunciarli o se nascondere questa scomoda e allarmante verità.
III NON-FICTION NOVEL: Emmanuel Carrere, Vite che non sono la mia
Carrere racconta tre storie vere, legate da un trait d’union: il dolore.
Nel 2004, lo scrittore si trova in Sri Lanka mentre imperversa il terribile tsunami che ha devastato le coste dell’Asia. Lui e la sua famiglia escono indenni dal cataclisma, ma partecipano allo strazio di chi ha perso i propri cari, assistono alla violenza della natura e alla devastazione di un’intera nazione. Questo è il reportage con cui si apre il libro, che dà il la allo scrittore per scandagliare il dolore, nelle sue diverse venature.