La musica nel mondo videoludico è da sempre una componente fondamentale di un buon prodotto di intrattenimento. Alcune soundtrack dei videogiochi non sono solo futili cantilene in 8 bit, ma vere e proprie creazioni d’autore che col tempo si sono conquistate la fama e la gloria di veri e propri brani di repertorio. Super Mario, la saga di Zelda, Tetris, Doom sono solo una manciata di esempi per comprendere l’incredibile importanza di un buon accompagnamento alle nostre sessioni di gioco. Tuttavia, ci sono titoli che da questo punto di vista si spingono ben oltre facendo della musica la protagonista indiscussa. Oggi voglio presentarvi i miei cinque giochi preferiti a tema musicale (almeno parzialmente), alcuni posseduti e consumati fino a infiammare i tendini, altri provati solamente in innumerevoli occasioni a casa di amici.
Wii music ( Nintendo Wii – 2008)
Questo titolo uscito per Nintendo Wii si presenta come un gioco semplice ed intuitivo (come molti titoli della console del resto), perfettamente adatto ad avvicinarsi al mondo videoludico e alla musica. Il gameplay è di comandi semplici, ma ricco nell’offerta musicale: il gioco lascia la possibilità di far suonare al proprio avatar qualunque strumento e di scegliere tra una vasta gamma di brani classici e tradizionali. Ciò che risulta incredibilmente affascinante di questo gioco non è solo la possibilità di imparare finalmente i nomi di famosissime canzoni tradizionali, ma anche la genuinità e l’innocenza di un prodotto colorato e fruibile a qualsiasi età.
Guitar Hero V (Nintendo Wii, Xbox 360, Playstation 3 – 2009)
Immaginate di essere un bambino di 10 anni e di sbavare per i soliti quattro idoli rock. Bene, adesso aggiungeteci la possibilità di suonare una chitarra finta, facendo in salotto intrepide scivolate sulle ginocchia durante interminabili assoli mentre vostro fratello cerca di rubarvi il controller perché state giocando da più di mezz’ora. Ecco, signore e signori, questo è Guitar Hero. Non ha importanza quale titolo della saga abbiate giocato poiché la formula in fin dei conti è sempre la stessa: una scaletta di brani dal pop rock al metalcore da affrontare a difficoltà crescente con un apposito controller a forma di chitarra con cinque tasti. L’unico limite alla vostra innata furia rock sarà quello di non poter sfasciare la chitarra per terra come gli Who senza affrontare le nefaste conseguenze di un genitore infuriato. Tra i vari titoli che ho giocato da bambino, questo è uno di quelli a cui sono maggiormente affezionato. Grazie ad esso per la prima volta ho assaporato la gioia (e ahimè, anche la frustrazione) di essere un chitarrista, ricevendo anche innumerevoli spunti per ampliare la mia conoscenza sui giganti della musica rock.
Lego Rock Band (Nintendo Wii, Xbox 360, Playstation 3 – 2009)
Avete giocato a Guitar Hero fino alla paralisi degli arti superiori e nonostante ciò ancora non ne avete avuto abbastanza. I vostri genitori, con una certa dose di inconsapevolezza, vi regalano un altro gioco del medesimo filone e aggiungendoci, come se non bastasse, un ulteriore colpo di genio: si tratta di un gioco Lego. Per chi fosse completamente estraneo ai titoli videoludici della Lego, c’è solo una cosa da sapere: sono un vero spasso. E questo caso non fa eccezione. Il gioco ripropone le dinamiche di storia e gameplay della serie Rock Band (peraltro pressoché identico a quello della serie Guitar Hero) aggiungendo tuttavia il marchio di fabbrica dei giochi con i mattoncini: una genuina dose di ironia. I personaggi stereotipati e goffi, una tracklist di canzoni festose e infantili (senza rinunciare alla qualità, ovviamente) e valanghe di humor fanno di questo gioco un must-have per gli amanti del mondo a mattoncini e della musica.
Just Dance series (Nintendo, Xbox, Playstation – 2009-2020)
Just Dance è uno di quei giochi che non è passato certamente alla storia per il suo contenuto di testosterone, ma isolato al suo contesto infantile e piuttosto innocente continua da un decennio a divertire appassionati di musica e di ballo. Il gioco si sviluppa sull’imitazione di passi di danza grazie alla tecnologia (ormai affermata) del motion controller che consente di catturare i movimenti fisici del giocatore. La scelta a livello musicale è dettata maggiormente dalle tendenze pop dell’anno a cui fa riferimento, senza correre dietro a inutili dettagli qualitativi. Se proprio volete avere un’idea di cosa significhi giocare a Just Dance, sappiate che sostanzialmente è come iscriversi a Tik Tok. Può essere visto come un suo precursore, in un certo senso.
Raiman Raving Rabbids: TV party (Nintendo Wii – 2008)
Come tutti i giochi della serie Raving Rabbids, anche questo è una piccola gemma. In parole povere, un’orda di conigli schizofrenici prende il controllo delle trasmissioni tv per tutta la settimana. Il risultato non è solo un palinsesto in cui regna la più totale anarchia, ma anche un’efficace satira sulle trasmissioni tv odierne e passate. Tra programmi di cucina, telegiornali e meteo non può che non mancare anche uno pseudo-MTV. Il gioco offre infatti tra i vari minigiochi la possibilità di suonare in un videoclip musicale scegliendo tra quattro strumenti. Malgrado le vostre abilità, i conigli saranno sempre fonte di guai regalandovi grandi momenti di comicità nonsense conditi con generose dosi di umorismo dank.