«Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri».
Queste parole, tratte da La democrazia in America (1835 – 1840) di Alexis de Tocqueville, esprimono la configurazione che secondo l’autore avrebbe assunto il dispotismo in futuro. Quest’opera di grande successo fu scritta a seguito del viaggio che Tocqueville fece in America nel 1831, occasione in cui egli poté conoscere la democrazia americana sia sotto il profilo politico sia sotto quello sociologico. L’autore osservò quella realtà e vi percepì individualismo, vicinanza fisica unita alla povertà di relazioni tra i cittadini. Tocqueville vide individui piccoli piccoli, mediocri, che non erano guidati da ideali e che si limitavano a ricercare il proprio piacere più rozzo. È un ritratto che rappresenta gran parte della nostra quotidianità: si sa, o almeno s’immagina, che i capi d’abbigliamento venduti dalle grandi catene internazionali hanno prezzi bassissimi perché dietro ci sta lo sfruttamento di persone. Ma ogni tanto un’occhiata la si dà. Si conosce, o almeno si dovrebbe conoscere, i diversi articoli usciti per condannare la politica di sfruttamento di Amazon. Ma si chiude gli occhi e ogni tanto qualcosa si compra. A ben vedere tutto questo rispecchia alla perfezione la fotografica espressione di Bertold Brecht: «Prima la pancia, poi la morale».
Non s’intenda che l’intera società è fatta di individui piccoli piccoli, perché ogni individuo è grande e piccolo insieme e perché oggi le coscienze si stanno risvegliando su diversi fronti. Tuttavia sarebbe giovevole ripensare ogni tanto a quel gesto facile ma audace con cui sono iniziate le grandi rivoluzioni umane: Rosa Parks semplicemente non cedette il suo posto a sedere all’uomo bianco, le suffragiste inglesi nella loro quotidianità familiare iniziarono a parlare del diritto di voto alle donne. Talvolta quello di pestare i piedi può sembrare un capriccio infantile e può darsi che lo sia, ma è dissetante reiterare il potente gesto con cui il giovane Cosimo dà il via alla storia narrata da Italo Calvino in Il barone rampante: «Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto di lumache».