A volte capita che tutto per un istante si fermi. Si rimane incantati e per un millesimo di secondo il mondo intorno a noi ha smesso di girare. Come se tutto per un attimo si fosse congelato e il tuo sguardo, in quel breve lasso di tempo, è rimasto fermo a fissare un punto, senza pensieri.
Un movimento, un suono, una voce, ci riporta alla realtà e il mondo ricomincia a girare. Eppure non distogliamo lo sguardo da quel punto, continuiamo a concentrarci su di esso e nel mentre percepiamo ciò che ci circonda. Come quando si osservano le onde del mare al tramonto, l’erba scossa dal vento, le stelle che luccicano in cielo, o i fuochi d’artificio in lontananza la sera di Capodanno.
Li ho osservati molto quei botti, riuscivo a distinguerne perfettamente il movimento, il suono, i colori e le forme. Li fissavo estasiata, quasi invidiosa di non poter esprimere con tanta potenza e libertà ciò che provavo in quel momento. I propositi, le speranze, i progetti. Sentivo dentro di me emozioni contrastanti. Felicità e gioia per l’anno nuovo e tristezza e malinconia per quello passato. Ero come bloccata in quell’atmosfera di urla e risate, ma tutto rimbombava in lontananza, quasi come se stessi sognando.
Una voce mi ha richiamato alla realtà gridando il mio nome, mi sono risvegliata da quell’attimo infinito e ciò che ho visto mi ha fatta sorridere. Vedevo le persone abbracciarsi e baciarsi, amici, parenti e anche sconosciuti, sentivo grida, risate, pianti di gioia, persone che ballavano e cantavano con un bicchiere in mano. Riuscivo a percepire l’energia del momento, come se tutto lo stress e le ansie accumulate durante l’anno si stessero finalmente sprigionando, liberando quei cuori, ora molto più leggeri.
Ho pensato che quello era il momento giusto per iniziare da capo, come ogni anno, o almeno provarci. Le opportunità, le esperienze, le scelte del futuro non sembravano poi più così lontane e irraggiungibili. Sentivo di far parte di qualcosa, un legame tra di me e ciò che mi stava circondando. Non c’era posto più giusto in cui trovarmi in quel momento. Era come essere a casa.