Luglio 2014 – Esco di casa rabbrividendo, sfilo per le silenziose strade del centro e appena fuori dalle mura cittadine trovo la tramontana che mi accompagna leggera nel mio abituale tragitto mattutino. Ad accogliermi sono le consuete facce allegre dei bambini, pieni di vitalità a qualsiasi ora del giorno e della notte, pronti ad iniziare una nuova giornata colma di attività insieme. Come mi sia venuta in mente questa idea di fare l’animatore non lo so, in Francia per di più, non parliamone. Una catena di occasioni mi ha travolto in questa avventura e non mi ha lasciato il tempo di riflettere sulle mie scelte.

<<La vera felicità è quando non ti chiedi se sei veramente felice>> mi disse una volta un amico e, solo adesso che mi ritrovo senza pensieri ad apprezzare ogni giorno come un’esperienza unica, capisco a fondo le sue parole.

Mi sento parte di un progetto che coinvolge ogni persona che mi circonda, ogni vicolo desolato di questo posto, ogni minimo misterioso anfratto che ogni giorno mi induce a proseguire il mio cammino, anzi, la mia corsa, spinto dall’impulso della curiosità. Così ogni volta che rientro dal lavoro la voglia di tornare a casa diminuisce con l’avvicinarsi della porta d’ingresso, perché rinchiudermi in una stanza buia quando là fuori c’è un mondo tutto da scoprire? Cambio direzione e mi infilo in strade sconosciute, attacco bottone con estranei e mi faccio trasportare nel mondo della spensieratezza per il puro gusto di soddisfare la mia irrefrenabile voglia di non perdermi nessun istante di questa meravigliosa città.

Ma oggi c’è qualcosa di nuovo ad attendermi. Le strade del centre-ville sono interamente tappezzate da cartelloni di ogni forma e grandezza, curiosi personaggi mi vengono incontro per lasciarmi tra le mani una colorata pubblicità del loro spettacolo e un insolito affollamento di valigie turistiche scombussola i ritmi provenzali della città: il Festival del Teatro di Avignone ha ufficialmente inizio. Il più vasto panorama teatrale europeo, che offre più di 900 rappresentazioni e raccoglie nella città francese migliaia di persone si tiene ogni anno nel mese di luglio e cambia completamente la faccia e i ritmi di vita di questa città. Non solo immense code fuori dai piccoli teatri che spuntano ad ogni angolo, ma anche spettacoli di strada di artisti da tutto il mondo contribuiscono a trasformare l’atmosfera in un misto di esuberanza e vitalità che travolge in primo luogo gli abitanti oltre agli immancabili turisti. Mi perdo nei giorni seguenti abitualmente tra gli sguardi intensi della gente e cammino fino a ritrovare la via di casa.

Quando ho modo di sedermi di fronte ad un palco, che io sia in un teatro per pochi intimi o un semplice punto in un’enorme sala colma di gente, sempre le stesse emozioni risalgono la mia colonna vertebrale e mi coinvolgono appieno nello spettacolo. Guardando gli attori che interpretano personaggi di ogni tipo e mestiere, il ricordo mi trasporta alla mia infanzia, ai tempi in cui il mio futuro rimaneva un’incognita costante ma in cui avevo ogni giorno un’idea quasi ferrea di cosa sarei diventato da grande. <<Mamma, da grande voglio fare il pompiere! L’astronauta! Il medico! Lo scienziato!>>, vorrei vedere cosa ne penserebbe adesso il bambino che voleva cambiare il mondo, osservando quello che sono diventato e le scelte che ho attuato finora. Sicuramente però vorrei avere ancora il coraggio di quel bambino, che seguiva fino in fondo le sue intuizioni e i suo sogni senza lasciarsi sgualcire dal pensiero altrui, per non lasciarmi sfuggire le occasioni che la vita costantemente mi propone. Ritrovo questa spensieratezza e determinazione negli occhi dei fanciulli con cui faccio l’animatore ogni giorno e immancabilmente mi assale il pensiero che senza quella vena di intraprendenza infantile probabilmente non sarei qui in questo momento. In quante esperienze mi sarei realmente buttato, se mi fossi fatto condizionare dalla mente chiusa della società d’oggi? E cosa avrebbe pensato a quest’ora quel bambino che aveva come motto la frase di E. Roosevelt “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”? I suoi occhi me li porto dietro ancora oggi, e nascondono nel profondo tutte le speranze di un ragazzo che inseguirà affannosamente tutte le avventure possibili, pur di riuscire a realizzare i sogni di un curioso bambino.