Il ventun marzo è il primo giorno di primavera ed è, come da qualche tempo, il primo giorno dell’anno della legalità. L’associazione Libera per la lotta contro le mafie e la povertà riunisce chi ha la voglia e il coraggio di manifestare in una città italiana per far sentire la voce forte di chi vuole respirare un’aria più pulita. Quest’anno Libera ha scelto Bologna, un crocevia della storia italiana, da cui troppo spesso si tenta di non passare. Questa è la testimonianza di Fabiano Rancan, ragazzo vicentino, uno dei 200000 che hanno pacificamente invaso la città.

La manifestazione è partita dallo stadio dall’Ara intorno le 9.30. Sono sfilate una serie di gruppi che venivano introdotti con un cartellone che spiegava la regione di origine o l’associazione di riferimento (Libera Emilia Romagna, Calabria, Sicilia, Campania… ma anche l’Associazione Universitari, quella dei pensionati, la Coop etc.) ..e in tutto questo la cosa davvero bella, a mio parere, era innanzitutto l’enorme soddisfazione di vedere un flusso di gente infinito (la coda non aveva termine – si parla di 150-200 mila persone), l’orgoglio legato al fatto che vi era una bellissima “amalgama” tra ragazzini, studenti, uomini, donne, anziani, animali senza distinzione e/o barriere e soprattutto che tutto questo aveva come filo conduttore il fatto che tutti stessero manifestando per la propria libertà in qualsiasi ambito della propria vita e che esprimevano la propria volontà di godere di tale inalienabile diritto in tutte le più svariate modalità, partendo da classici cori, passando per bandiere, una camionetta con musica e soprattutto musica dal vivo con bande più o meno organizzate; tutti, in ogni caso, fieri di essere lì…

Arrivati in piazza, già gremita dopo metà “parata”, il tempo veniva scandito dalla pronuncia delle 1035 vittime di mafia, poi ha preso la parola la figlia di un padre morto per mano della mafia, e poi ha parlato Don Ciotti, che ha esordito esprimendo la sua gioia per aver sfilato con così tante persone per le strade di Bologna, quindi ha sottolineato il fatto che le istituzioni devono riscattarsi dato che vi è ancora parecchia puzza di marcio in qualsiasi luogo del potere. Ha poi fatto un appello affinché il Governo approvi una chiara e severa legge sulla corruzione, inserisca nel codice penale gli eco-reati, ma soprattutto ha detto che non bastava il fatto che ognuno di noi sia stato lì in quel giorno, mettendoci la nostra faccia “pulita”, ma che è necessario che ogni giorno ognuno di noi sia proattivo nella sua vita, non cedendo mai alle minacce delle mafie o chi per loro e denunciando qualsiasi situazione di potenziale pericolo… Al termine del discorso di Don Ciotti sono stati liberati 1035 palloncini bianchi ognuno dei quali con scritto uno dei nomi delle vittime di mafia… Quindi, dopo un’oretta circa, sono iniziati una serie di seminari tra cui optare per approfondire un determinato tema; però non sono riuscito a prendervi parte. Nell’Aula Magna di Bologna si è tenuto un incontro organizzato da Libera per celebrare i 20 anni della stessa e per parlare del suo movimento. Tra gli ospiti ci sono stati Romano Prodi e un ex Magistrato, che hanno risposto ad una serie di domande tra cui: come essi abbiano incontrato Don Ciotti (il magistrato lo ha incontrato per la prima volta perché gli chiese un favore circa la possibilità di potersi occupare del problema del recupero e reinserimento sociale dei ragazzi pregiudicati per traffico di droga, nella zona di Torino); si è discusso anche del fatto che con Libera l’Italia sta diventando in Europa il più grande esempio (oltre che di Mafia purtroppo) anche di ANTI-MAFIA dato che in Europa non esiste alcun movimento in grado di mobilitare 200000 persone come ha fatto Libera e soprattutto perché, nel nuovo testo europeo contro le mafie, gran parte delle indicazioni e della consulenza viene ed è stata fornita proprio dall’Italia e dalle sue associazioni che si oppongono a fenomeni di corruzione… Infine anche qui è intervenuto Don Ciotti che ha ribadito il suo entusiasmo per quello che sta diventando Libera, per il fatto che ora vi è proprio una pasta che viene prodotta nelle terre sequestrate nel Sud Italia (la cosiddetta ‘Pasta della legalità’, dal chiaro significato simbolico) e ha fatto capire che oggi, finalmente, con tutti i suoi presidi e i milioni di sostenitori, Libera sta diventando un grandissimo movimento di sensibilizzazione per tutte le persone, ma soprattutto un movimento realmente temuto da tutte le mafie!”

Fabiano Rancan