Finalmente (o sfortunatamente, la scelta la lascio a voi) l’anno nuovo è arrivato portando con sé grandi aspettative anche nel panorama musicale. Per capire ciò che andremo ad ascoltare in questo 2019 dobbiamo tuttavia riconoscere i meriti dell’anno passato. Chi sono al momento i veri protagonisti?
Uno sguardo più attento andrà sicuramente dato al genere Trap che nel 2018 ha trovato una sua definitiva consacrazione con album del calibro di Rockstar di Sfera Ebbasta o con i singoli catchty di Lil Pump. Anche il genere Hip Hop, già in una fase più matura, ha regalato momenti di tutta rilevanza come Beerbong and Bentleys di Post Malone e DAMN di Kendrick Lamar. In generale dobbiamo ormai metterci il cuore in pace: praticamente un po’ ovunque, sono questi due generi a godere di maggiori benefici e successi commerciali. La loro freschezza sia a livello radiofonico che underground racchiude un potenziale che la musica rock ormai conserva solo come un vecchio ricordo. Su questo versante è stato apprezzabile in un certo senso l’apporto musicale dei Greta Van Fleet che con il loro album d’esordio hanno riesumato la salma dei Led Zeppelin, riportando in auge sonorità rock anni ‘70. In un’opinione pubblica spaccata, alcuni ne hanno parlato come un gesto estremo di salvezza, altri hanno preferito non scherzare con i morti. Personalmente non ho disprezzato la fatica della band, ma temo che il fenomeno rimarrà circoscritto senza ottenere il tanto auspicato revival. Rimane comunque molto evidente che il declino della musica rock è ormai fatto concreto.
Guardando gli affari interni siamo di fronte finalmente a uno scenario fresco e sempre più variegato in grado di fornire alternative interessanti rispetto alla banalità dei fossili della musica leggera italiana. La scena indie ormai non porta più questo nome (grazie a Dio) ed è diventata con l’ultimo anno il nuovo mainstream. Proprio chi intitolò il suo album d’esordio ‘Mainstream’ è considerato adesso l’artista più importante della nuova generazione. Il buon Calcutta con la sua sincerità artistica ha conquistato il pop italiano arrivando a scrivere anche per interpreti già affermati. Tuttavia, sulla sua scia saremo costretti a subire anche il rovescio della medaglia con una schiera di mentecatti pronti a imitare con goffaggine il primo della classe. Anche la già citata Trap ha portato in Italia ciò che pareva impossibile: un consistente cambiamento. Purtroppo, il pubblico maturo ancora non ne ha compreso la forza e l’importanza consegnando le chiavi del suo successo commerciale in mano a ingenui ragazzini. Probabilmente il 2019 servirà proprio a combattere il bigottismo musicale italiano, sempre meno con le chitarre declassate a una sguaiata raffica di ‘Eskereee’.