Per quanto ci piaccia distinguerci dagli altri, sentirci individui ed esaltare l’espressione, la libertà e le esperienze che sono uniche per ognuno di noi, siamo tutti fatti della stessa pasta. Ridiamo e piangiamo allo stesso modo, impariamo parole e poi le dimentichiamo, incontriamo persone provenienti da luoghi e culture diversi dai nostri. La lingua ci avvolge con i suoi significati e la sua punteggiatura, spingendoci a varcare i confini e aiutandoci a capire le domande più complicate che la vita ci pone senza sosta.
Questo è ciò che ha fatto Ella Frances Sanders nel suo libro Lost in translation: cinquanta parole intraducibili dal mondo: Spero che questo libro vi aiuti a trovare alcune parti di voi stessi perdute nel tempo, che faccia riemergere ricordi piacevoli o permetta di tradurre in parole pensieri e sensazioni che non eravate mai riusciti a esprimere con chiarezza.
Avete mai visto boketto negli occhi di un uomo seduto in riva all’oceano o il resfeber che ha invaso il cuore di amici che si accingono a fare un viaggio dall’altra parte del mondo, verso una cultura sconosciuta? Ecco dunque un assaggio di parole che, chissà, potrebbero rispondere a domande che non sapevate di voler porre, o magari alcune che avete già posto.
Avanti, quindi, perdetevi nella traduzione!
Mångata, Svedese, sostantivo
La scia luminosa della luna che si riflette sull’acqua.
Forse non si fa più molto caso a questi attimi poetici e splendenti, ma il riflesso tremolante della luna, di notte, sull’acqua scura del mare, è senza dubbio uno spettacolo mozzafiato.
Gezellig, Olandese, aggettivo
Molto più che accogliente o piacevole: descrive il senso di intimità, calda e rigenerante, non necessariamente fisica, che si prova stando con le persone care.
Include tutto ciò che fa sentire davvero accolti, come un’atmosfera familiare, una bella conversazione, gli abbracci.
Meraki, Greco, verbo
Fare qualcosa con tutto te stesso: con passione, creatività e amore.
Se ci metti tutto te stesso, il risultato sarà eccezionale. Il concetto di meraki è chiaramente frutto della cultura greca, che esalta la passione guidata dalla ragione e il piacere delle piccole cose.
Pisan Zapra, Malese, sostantivo
Il tempo necessario per mangiare una banana.
Fika, Svedese, verbo
Trovarsi per un caffè, e un dolcetto magari, per prendersi una pausa e chiacchierare, in ufficio, a casa o in un locale; a volte si prolunga per ore.
La combinazione di caffè e chiacchiere è ottimale: spesso favorisce scambi, idee brillanti e colpi di genio a base di caffeina
Vacilar, Spagnolo, verbo
Viaggiare per il gusto di farlo più che per la meta.
Non sai bene dove andare? Perfetto! Dimenticati di cartina e programmi e lasciati guidare dal cuore.
Wabi-sabi, Giapponese, sostantivo
Bellezza dell’imperfezione, dell’eterno fluire delle cose.
Tratto dagli insegnamenti buddisti, questo principio dell’estetica giapponese si basa sulla ricerca del bello nelle imperfezioni e nell’incompletezza. Accettare la nostra transitorietà e l’asimmetria nelle nostre vite può guidarci verso un’esistenza semplice, ma più appagante.
Forelsket, Norvegese, sostantivo
L’indescrivibile euforia che provi quando ti stai innamorando.
Forse non l’hai ancora provato, o forse ti è già capitato molte volte. Le ricerche dimostrano che il forelsket è più frequente quando mostri apertamente i tuoi sentimenti.
Luftmensch, Yiddish, sostantivo
Vuol dire sognatore, letteralmente ‘l’uomo dell’aria’.
Hai la testa fra le nuvole e non hai nessuna intenzione di scendere sulla terra. Vivi nel mondo dei sogni: lontano dalla realtà, vicino all’irrealizzabile.
E se una sola parola ti permettesse di fare il giro del mondo?