E’ un po’ che non ci sei più, ma non sai quanto mi manchi. Mi mancano le tue risate, mi mancano i tuoi suggerimenti e i tuoi rimproveri.

Spesso penso a quando una persona, mossa dall’ansia o dalla ricerca di un senso di fronte a una realtà sfuggente, sfoglia qualche pagina di un libro in cerca di citazioni che possano dare un significato al momento vissuto. Ecco, l’altro giorno è accaduto a me. Eppure tutte quelle frasi non sono nulla senza il tuo tono di voce, e pensare che i concetti che mi confidavi avevano pressapoco lo stesso valore di quelli che ho letto. Però la tua tonalità cambiava tutto.

Una tua carezza o un tuo abbraccio avevano un sapore delicato. Mi verrebbe da dire “Infame” a chi ha fatto in modo che io potessi restare su questo pianeta senza di te. Ma tu eri il primo a ripetere: “Ogni cosa ha il suo tempo, Cucco”.

Non è che mi hai fregato con queste parole?

Tu, nonno, sai come ci si sente quando si sogna un amore ma tarda? Quando si pensa ad una ragazza e non capisci se le interessi? Quando un suo messaggio appare la fine del mondo non appena ricevuto e poi ricadi nel purgatorio dell’attesa, in quell’attesa di una successiva risposta che non arriverà mai? Va bene che ogni cosa ha il suo tempo, però ogni tanto ci si stanca e si perdono tutte le speranza ad aspettare.

“Sai Cucco, sono stato anch’io fregato dall’amore. E più di una volta. Sia prima di sposarmi sia una volta sposato. Mi innamoravo e non era corrisposto. L’università suonava una magica sinfonia di note “No”. Poi sono stato trasferito nel nord dalla mia Sicilia, era il 1959. Non so ben dirti per quale motivo, ma mi hanno presentato tua nonna e ci siamo sposati. Tutto era splendido, dopo anni universitari insignificanti, credevo di aver trovato il compimento massimo della mia esistenza. Ero molto innamorato, poi un brutto male se l’è portata con sé. Eravamo ancora abbastanza giovani. L’amore mi ha fregato un altra volta.”

Non ti fa arrabbiare tutto questo nonno?

“Chi non si è mai arrabbiato nella vita? Siamo umani Cucco, ma forse anche i supereroi si arrabbiano, o per lo meno provano rifiuto per una certa situazione e così si impegnano a cambiarla. L’amore però ti frega anche qui. Secondo te, quando non c’è più una persona e tu sei ancora innamorato, come fai a cambiare la situazione?”

Te ne trovi un’altra o te ne fai una ragione…

“Farsene una ragione non è mai bello. Quando vedi un tuo amico triste per una storia d’amore finita non dirgli mai di farsene una ragione. Con i sentimenti non si gioca, bisogna sempre essere molto delicati, altrimenti ci si brucia troppe volte e poi si rischia di non giocare più all’amore. Ascolta il tuo amico, ricordagli i suoi sogni e desideri più profondi, ma non compatirlo con una pacca sulla spalla. Infatti l’amore è un gioco, fatto di corteggiamento, sorrisi, sguardi, scherzi, sorprese,… Troppe ferite, però, sono un grande danno. Demotivano, ti fanno chiudere in te stesso. Solo l’onesta verità permette di evitare terribili ferite. Bisogna sempre dire le cose come stanno all’altra persona, giocare con lei e non prendersi gioco di lei. Guai a te se pensi di fare il furbo!”

Sì, sì, va bene! Però, con nonna come hai fatto?

“Ho guardato le cose da un’altra prospettiva. Dopo tanti anni trascorsi con lei, tante avventure insieme e tante discussioni non potevo cancellare tutto. E’ stata dura, ma se questo dolore è stato il prezzo che si è dovuto pagare per ricevere il dono della nascita di tua mamma, allora sì, n’è valsa la pensa.”

Ah già, mamma… Nonno, senza cellulare e Facebook, come facevi per farti notare dalle ragazze?

“Era un bordello. Non esistevano i like, dovevi parlarci a quattr’occhi. Sai quanta paura Cucco?”

Quindi?

“O te le presentavo o dovevi escogitare una recita teatrale che neanche il metateatro pirandelliano appare così reale e improvvisato. Cioè, non doveva capire che avevi passato qualche notte in bianco a pensare come avvicinarla. Altrimenti il risultato si riassumeva in una parola: spacciato.”

Certo che queste donne sono strane. Se ti vedono un po’ titubante o troppo sbruffone ti scartano…

“Sono furbe, altro che strane. Loro con la vita hanno un rapporto speciale. La vita si genera in loro e la portano con sé per  nove mesi. Con la vita ci parlano a tu per tu, almeno in fondo al cuore. Lasciamo stare le apparenze, la voglie di essere come quell’attrice o la gelosia per quell’amica più snella. Questa è un’altra faccenda, ma la radice della vita è in loro e magicamente riemerge di fronte ad un ragazzo, sempre che in loro ci sia verità e non altre aspirazioni. Le ragazze non cercano chissà quale comportamento o personalità, cercano un uomo forte.”

Tutti in palestra da domani?

“Quanto sei ingenuo Cucco. Forte perché vogliono un uomo con dei valori, convinto delle proprie idee ma sufficientemente umile per metterli in discussione. Non desiderano un ragazzo che ogni due per tre cambi idea o che, per la paura della solitudine, si adatta alla massa abbandonando i propri ideali. Il principe azzurro per loro è il ragazzo che è se stesso. Oscar Wilde diceva: -Sii te stesso, tutti gli altri sono già stati presi. E questo buffo irlandese aveva ragione.”

Tu nonno dove trovavi la forza per andare a parlare con le ragazze?

“A prescindere, da qualunque inizio di relazione con un’altra persona, può sempre nascere un’amicizia. Ma voi giovani non ci credete: volete o tutto bianco o tutto nero, ma per fortuna il buon Dio ha creato diverse sfumature. Comunque, il contrario della paura è il coraggio. Per amare ci vuole coraggio. E lo stesso era per andare incontro ad una ragazza. Non potevi nasconderti dietro lo schermo di un cellulare. Mettevi un po’ di coraggio. Tu, i tuoi capelli che proprio quel giorno non riuscivi a pettinare come volevi, la tua camicia e la tua camminata che, in quell’istante, ti sembrava la più goffa possibile. Una volta che la vedevi negli occhi, però, tutte queste cose scomparivano. Rimanevi solo tu, il tuo carattere, la tua simpatia, i tuoi pensieri e la tua camicia con le chiazze di sudore sotto le ascelle. Ricordati, Cucco, l’amore chiede coraggio. Ti mette a nudo, difetti compresi, ma sono proprio questi a fare la differenza.”

Nonno, grazie, ma io continuo a capirci sempre meno. Sembra tutto così complicato…

“Suvvia Cucco, cambia prospettiva. Non essere razionale sempre, ascolta un po’ il tuo cuore. L’amore è un gioco, il più semplice di tutti, ma vogliamo rendere anche questo cervellotico. L’amore si gioca se si ha un cuore di carne, non di pietra. Se si è disposti anche a lasciarsi ferire. Un cuore di pietra invece puoi solo scolpirlo, ma da questo non uscirà mai niente. Uno scrittore a cui ero tanto affezionato da giovane definì così “ti amo”: “Sono contento che tu esista e se tu non esistessi ti ricreerei tale e quale difetti compresi.” Questo giovane ci vedeva lungo. Cucco, il segreto sta proprio lì, difetti compresi.”amore e paradiso

E quando eri lì, di fronte a lei, che succedeva? Come bisogna comportarsi?

“Cerca meno e lasciati incontrare di più.”

PS: grazie a chi ha scritto questo articolo, la sua insomnia mi ha bussato dentro dentro. (https://www.1000-miglia.eu/piace-la-tua-scelta/)