“Dipingere è un mezzo per farti conoscere e per conoscere gente”
L’arte è tutto: da sempre è considerata una terapia, un modo di esprimersi, un appagamento per gli occhi e per l’anima… Sarà per la sua azione catartica, sarà perché l’uomo ha bisogno di bellezza, sarà perché è parte di ognuno senza distinzione, sarà perché non ha età… Ce lo dimostra Riccardo Balestra, pittore cuneese che da autodidatta ha appreso l’arte della pittura e la porta in giro con costanza e con passione.
In che modo si è avvicinato ed appassionato alla pittura?
Io ho cominciato per caso circa trenta anni fa quando un giorno, in mutua dal lavoro, ho deciso di dipingere: mi sono comprato una dozzina di colori e pennelli e ho iniziato. Proiettavo le diapositive di Venezia contro il muro e dipingevo. Questi miei primi quadri non li ho mai esposti e li ho tenuti. In seguito non ho più dipinto preso dal lavoro e dalla famiglia, fino a quando sono andato in pensione e ho ripreso in mano il pennello, ho frequentato un corso di pittura a Cuneo senza ambizioni e ho visto che i miei risultati erano discreti e mi sono iscritto ad un’associazione iniziando ad esporre. In pratica sono un autodidatta in tutto e i miei quadri si evolvono a seconda del momento e delle esigenze: dai paesaggi sono passato alla figura…
- L’arte per lei è un lavoro?
No, non posso considerarlo un lavoro perché se non fosse per la pensione faticherei…La mia visuale dell’arte è un po’ diversa rispetto ad altri: è una passione ma è anche un’affermazione personale. Questo perché io non mi sono mai risparmiato e ho sempre dato il massimo in ciò che faccio per arrivare a degli obiettivi e dei traguardi personali. Quindi dipingere è una tra le attività che faccio: lavoro intorno alla mia casa, al giardino, vado in montagna… Comunque dipingendo ho sempre puntato a farmi conoscere e all’affermazione: dipingere è un mezzo per farti conoscere e per conoscere gente, anche se è un mondo non facile, in cui c’è molta concorrenza.
- Perché predilige la figura femminile nei suoi quadri?
Se devo essere accompagnato, voglio una donna accanto, è fisiologico! Credo che le donne e gli uomini siano uguali ma comunque ci siano delle differenze a livello di discorsi. Mi sono orientato sulla figura femminile perché mi piaceva, ma c’è stato un percorso prima che mi ha portato alla mia tecnica attuale che sta andando bene. Un conto è dipingere qualcosa e poi doverti inventare una scusa sul motivo della scelta, un altro è puntare su soggetti specifici con cui sai di andare sul sicuro. All’inizio avevo dipinto anche donne nude ma ho notato che la figura intera è più complessa e sei molto più criticabile, senza togliere il fatto che destava scalpore tra i bambini e mi dava fastidio. Allora ho dipinto solo più visi e donne o bambini in base alla collana che vado a presentare.
- Sceglie modelle in carne ed ossa o è tutto frutto della sua fantasia?
Né uno, né l’altro: io scelgo figure in Internet. A volte penso che la mia sia diventata una mania, nel senso che appena vedo qualche immagine che mi interessa, sui social o sulla mail, la metto da parte e creo un archivio in base alla dimensione e al tipo di quadro. Ho uno schedario solo per paesaggi, uno per visi e così via, li metto su cd o su chiavetta per poi utilizzarli come soggetto di pittura.
- Tra i grandi pittori, ha un pittore che preferisce e a cui s’ispira?
Di storia dell’arte io ne so poco e non mi appassiona. Però ho un file word in cui inserisco tutti i pittori che mi interessano, sia famosi, sia meno. L’unico pittore da cui ho preso spunto è Andy Warhol.
- Spostiamo l’attenzione sul personale. Chi è Riccardo Balestra oltre ad un artista?
Sono un tuttofare! Sono sempre stato abbastanza autonomo e mi piace ragionare con la mia testa e non sentire il parere degli altri. Ad esempio, ho passato tre anni a lavorare per costruirmi casa mentre lavoravo, poi, una volta in pensione ho cominciato a dipingere a ad andare in montagna (ho fatto tutti i 3000m che ci sono in zona!). Ancora oggi mi dedico alle mansioni della casa che unisce me e la mia famiglia.
- Dove vive e con chi?
Vivo a San Pietro del Gallo con mia moglie e due figli di 37 e 34 anni. Loro non dipingono, hanno provato ma non sembra faccia per loro… ma mai dire mai.
- Quali sogni nel cassetto ci può svelare?
Ne ho pochi perché sono uno molto pratico e penso che alla mia età sia difficile averne: se si è vissuti nelle nuvole, allora si hanno ma se si è vissuti sulla terra, hai molta esperienza di vita. Se parliamo di sogni in ambito artistico, posso dire di essere arrivato al dunque, ho la strada chiusa alla mia età e continuo con la mia pittura.
- E’ vero che si interessa molto all’astrologia e ai segni zodiacali?
Sì e no. Ho realizzato delle elaborazioni grafiche ma la mia è stata una scusa per portare avanti il discorso delle donne e per dipingere qualcosa di nuovo. Non sono esperto: se mi chiedono il mese e il segno, io non lo so! Con i quadri realizzati dei segni zodiacali ho allestito una mostra e ho scelto di abbinare un volto di un personaggio famoso femminile al segno zodiacale a cui appartiene. Comunque, anche se non sono appassionato, ne ho trovato dei riscontri positivi e ho scoperto curiosità e verità interessanti. Dovrei proprio cercare una persona esperta che sappia spiegare lo zodiaco durante una mia futura mostra e anche un bel luogo dove allestirla, devo pensarci…
- A proposito di pittura. Quali sono i tempi e le tecniche di realizzazione?
Le tecniche sono semplici: olio su tela o olio su tavola. All’inizio preferivo la tavola perché era più facile reperirla e limitare le spese. Solitamente non guardo le ore di lavoro dall’intelaiatura all’asciugatura del quadro ma un’opera di misura 50×60 cm può richiedere circa 25 ore, però dipende…Vado a occhio!
- Riguardo alle donne che occupano la maggior parte delle sue opere, quanto è diversa la donna oggi rispetto a quella del passato?
È una domanda che non mi sono mai posto. Ritengo mia moglie una donna del passato perché è un po’ all’antica… Riguardo alla donna moderna credo che ci sia un limite: non deve essere troppo in vista o troppo superficiale se questo vuol dire essere moderne. A me piace la donna interessante, anche non bellissima ma interessante dentro.
- Perché esiste ancora la disparità di genere secondo lei?
La disparità esiste da una parte per colpa degli uomini ma dall’altra anche per colpa delle donne: il femminismo esagerato incentiva troppo questo discorso. Faccio l’esempio delle quote rosa: sinceramente, se una donna fa politica come tutti gli altri, senza modifiche alla legge, potrebbe essere votata lo stesso! È una forzatura! Certo, è logico che la donna ha impegni famigliari non indifferenti e fa fatica però anche l’uomo lo farebbe al posto suo. Se devo dirla tutta, c’è un tipo di donna che non mi convince molto ed è quella donna che vuole vivere sempre sopra alle righe, far festa, truccarsi sempre e che magari usa l’uomo per divertirsi e nient’altro…
- Infine allarghiamo lo sguardo al cuneese. Cuneo è una città aperta?
Non so, ho poca esperienza però credo che a Cuneo si facciano molte cose ma non sul piano artistico ed espositivo, c’è poca organizzazione e un po’ di menefreghismo.
- Ci indichi i pregi e i difetti del cuneese
Non sono all’altezza, dovrei fare il confronto con altri posti e io ho girato poco: la mia vita è casa- mostre locali. Del cuneese mi piace la montagna, anche altro ma non ho il tempo di godermelo.
- Se dovesse dipingere una zona di Cuneo, quale dipingerebbe?
Non lo so, non faccio più paesaggi. Fosse stata una volta, avrei sicuramente dipinto Viale degli Angeli. Mi piacerebbe dipingere Cuneo vista dall’alto con la Bisalta sullo sfondo, vista da Madonna dell’Olmo, così da vedere il ponte e tutto il profilo.